Cronaca

No, Ilaria Salis non è un’eroina

La sinistra sbraita per la detenzione in Ungheria e accusa Giorgia Meloni. Ma è ridicolo

Parliamo di Ilaria Salis. Ieri c’è stata l’udienza in cui gli avvocati della ragazza, per la prima volta, hanno chiesto gli arresti domiciliari in Ungheria e, in subordine, anche la possibile estradizione in Italia. Ieri i genitori avevano trovato una casa dove poterla tenere e nell’istanza si è detto che lei era disponibile, e ci mancherebbe, a tenere il braccialetto elettronico. Non sono stati concessi gli arresti domiciliari e apriti di cielo.

A me la Salis e il mondo che rappresenta non mi stanno simpatici, ma lo stesso vale per il fatto che un cittadino sia costretto a rimanere in galera senza che sia stato celebrato un processo. Ricordatevi bene che il garantismo deve essere riservato soprattutto alle persone che ci stanno sulle palle, perché è facile essere garantisti con i propri amici.

Detto questo, i magistrati dicono che c’è un pericolo di fuga e per avvalorare la tesi sostengono che la Salis abbia precedenti penali, che peraltro lei stessa ha più volte ammesso. A questo punto rimarrà in carcere fino a quando ci sarà la sentenza e li vedremo.

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Repubblica su questa vicenda titola: “Salis resta in cella, Meloni l’ha abbandonata al castigo di Orban”. Io veramente non ho parole. Repubblica è lo stesso giornale che quando i magistrati vengono minimamente attaccati dai politici, urlano e strillano come delle oche starnazzanti? Oggi, invece, sostengono che il Presidente del Consiglio italiano dovrebbe intervenire sui magistrati di un altro paese dell’Unione Europea, semplicemente perché l’imputata è una comunista amica loro. Ragazzi, vi rendete conto della contraddizione? Questo dimostra che a Repubblica della separazione dei ruoli dei magistrati non gliene fotte nulla. Loro vogliono semplicemente magistrati di sinistra che condannino politici e collettivi di destra, tutto il resto non gliene frega una ceppa.

È del tutto evidente che se la Salis sta in carcere è innanzitutto colpa sua. È colpa del fatto che la professoressa ha preso il suo zainetto con dentro un manganello ed è andata a fare casino in un posto in cui purtroppo non si può fare casino. Io sono dell’idea che la Salis debba uscire dalla galera, però renderla l’eroina della sinistra anche no. E non si possono accusare la Meloni ed il governo italiano di essere colpevole di situazione. È ridicolo. Su questo, oggi Salvatore Merlo è stupendo. Sul Foglio scrive: “È una giovane militante dei centri sociali, arrestata a Budapest con un manganello nello zaino. Non è Altiero Spinelli”.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 29 marzo 2024