Condivido pienamente il giudizio del titolare di questo blog sull’ipotesi di una assicurazione sulla casa obbligatoria. Si tratterebbe, a mio avviso, di un provvedimento che non ha nulla di liberale e che contribuirebbe ad estendere quella sorta di sovrastruttura estorsiva legalizzata la quale, spesso in modo molto ben mascherato, trasferisce risorse dal sistema privato a quello pubblico, attraverso la mediazione di un particolare settore, in questo caso quello delle assicurazioni.
Le assicurazioni brindano
Il risultato dell’operazione accrescerà artificialmente gli utili delle compagnie e in buona parte le entrate tributarie dello Stato, dato che queste ultime verseranno, grazie al boom delle polizze obbligatorie, più Iva e più imposte dirette. In sostanza, per dirla in estrema sintesi, sarebbe l’ennesima partita di giro burocratica che tende a squilibrare ulteriormente il controllo delle risorse a tutto vantaggio dello Stato leviatano.
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D’altro canto, nell’inferno dirigista, lastricato di piccoli e grandi obblighi, si finisce a piccoli passi e, osservando l’andamento degli ultimi decenni, noi strada ne abbiamo fatta parecchia. Abbiamo il record mondiale delle tagliole fiscali e burocratiche, a cui fa da corollario una montagna di adempimenti che appesantiscono l’esistenza di famiglie e imprese, e francamente non si sentiva proprio la mancanza di una copertura assicurativa forzosa sulle nostre abitazioni, già abbastanza mazzolate in ogni altro senso.
Polizza alluvioni? Non è l’Rca
Inoltre, ed è questo un aspetto che mi sembra non sia stato ancora preso in considerazione, c’è una sostanziale differenza tra la cosiddetta Rca – acronimo di Responsabilità civile auto –, ossia il contratto assicurativo che copre i danni involontariamente causati a persone o cose dalla circolazione del veicolo soggetto all’obbligo, e l’eventuale polizza sulla casa. Infatti in tal caso, coprendo i danni subiti in seguito ad eventi atmosferici, sismici e quant’altro, tale polizza equivarrebbe alla cosiddetta polizza Kasko sui veicoli, attualmente opzionale, e che per l’appunto prevede il risarcimento del veicolo assicurato sempre e comunque.
In tal senso, ammesso e non concesso che la polizza casa obbligatoria venga deliberata, si realizzerebbe il paradosso che gli unici ad esserne esentati sarebbero tutti quei disgraziati che, non potendo permettersi di vivere nelle sempre più costose abitazioni in muratura, sono costretti a vivere in un camper, in una roulotte o, al peggio, nella propria autovettura. Sempreché il nostro lungimirante legislatore non ritenga di estendere anche a questi soggetti diversamente agiati il “provvidenziale” obbligo.
Claudio Romiti, 23 settembre 2024
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