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No, non è vero che un antibiotico avrebbe salvato Andrea Purgatori

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Questa mattina, ho voluto concludere la Zuppa con la vicenda relativa alla morte di Andrea Purgatori, di cui tutti i giornali parlano. Purgatori, come sapete, era un giornalista molto bravo. Qualche volta veniva anche da noi a Mediaset a Quarta Repubblica, prima che avesse la sua trasmissione a La7. Ci tenevo molto ad averlo ospite perché aveva la grande dote di saper spiegare cose complicate in modo semplice, oltre ad avere un tratto umano straordinario.

La storia la conoscete. Dopo il decesso, la famiglia presenta una serie di denunce nei confronti dei medici che gli avevano prescritto delle cure al cervello che, secondo la famiglia, lo avrebbero di fatto ucciso. Sulla stessa linea sono i giornali di oggi che totolano: “Bastava l’antibiotico per salvargli la vita”. Ecco, questo titolo è una scemenza. È una fake news, ma siccome lo scrivono tutti quanti i giornali nessuno ne parla. Il punto fondamentale è che il povero Purgatori aveva un tumore terminale ai polmoni che, anche se l’antibiotico poteva salvarlo dalla malattia al cervello, aveva già irrimediabilmente compromesso la sua vita. Probabilmente con quell’antibiotico di cui parlano oggi i giornali, sarebbe cambiata solamente la ragione clinica della sua morte.

Basta sentire i medici che lo hanno curato e tutti quelli che hanno scritto le relazioni per capire che Purgatori non è morto per la negligenza di un medico che non gli ha dato un antibiotico, ma per un drammatico tumore. Purtroppo però, ai giornali piace fare un po’ di scandalismo, in questo caso veramente fuori luogo.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 7 aprile 2024

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