Politica

Il caso

“Non affitto a elettori di Meloni”. Tutti zitti sulla discriminazione

A Bari l’ennesima follia contro i simpatizzanti di Fratelli d’Italia. Perché esistono discriminazioni di serie A e di serie B?

affitto camera meloni

Sul portale Subito.it è comparso un annuncio destinato a suscitare scalpore. Un utente che vive nel quartiere di Poggiofranco, a Bari, ha affittato una stanza singola del suo appartamento di 100 metri quadri, condiviso con altri due lavoratori quarantenni. Inequivocabili le condizioni: “no a perditempo e ad elettori della Meloni”.

Coinquilini antidemocratici

Il deputato Dario Iaia, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia a Taranto, è intervenuto nel merito della vicenda con una nota: “Dopo le minacce subite solo poche ore fa dalla premier, questo episodio dimostra un certo clima d’intolleranza e di odio, a mio parere pericoloso sia per le istituzioni, sia per la stessa presidente Giorgia Meloni. È nostro dovere, perciò, isolare queste persone che non conoscono o, peggio ancora, non accettano la democrazia. Auspico che l’annuncio in questione venga rimosso o corretto perché inaccettabile”.

Inutile dirlo, l’annuncio non è ancora stato rimosso dalla piattaforma. E non è neppure la prima volta. L’episodio di Bari ricorda quanto avvenuto un mese fa nella rossa Bologna, quando il militante di Fratelli d’Italia Francesco Osso fu cacciato dal proprio coinquilino in virtù delle sue simpatie politiche. “Peccato: mi piaceva anche il tuo cane!”, scrisse lo sfrontato alla fine del messaggio in cui comunicava all’attivista che non potevano più condividere la stessa casa. Evidentemente, l’inclusività millantata dai soloni progressisti non riguarda chiunque la pensi in modo diverso da loro.

Il caso di San Lorenzo

Ci sarà qualche esponente del Partito democratico a condannare quanto accaduto? Abbiamo i nostri dubbi. Peccato, perché un avvenimento simile assurse agli onori della cronaca, scatenando l’indignazione (più che motivata) della sinistra. Ad inizio 2019 fu pubblicato un annuncio altrettanto discutibile nel popolare quartiere romano di San Lorenzo: “Stanza in condivisione con ragazzo italiano di 28 anni. Appartamento di 60 metri quadri, 200 euro al mese (tutto compreso), no ad animali e a gay”. L’autore dell’inserzione, interpellato da uno studente di Giurisprudenza, ha poi specificato che non sarebbe stato disposto ad affittare il monolocale a stranieri e immigrati regolari con permesso di soggiorno e busta paga.

L’odio anti-Meloni ha raggiunto la vetta

L’allora sindaca pentastellata Virginia Raggi biasimò l’annuncio privato: “Offende tutta la città. Lascia un senso di vergogna e indignazione, Roma non accetta discriminazioni”. È doveroso prendere le distanze da qualsiasi manifestazione di odio. Per qualche motivo, però, esistono discriminazioni di serie A e di serie B? Penalizzare gli stranieri e gli omosessuali è indegno di un Paese civile, così come marginalizzare le persone in base alle opinioni politiche. Di fronte a casi come quelli citati servirebbe una condanna bipartisan. Eppure, le vicende che vedono al centro gli elettori e i simpatizzanti del centrodestra sembrano passare costantemente in sordina. Le discriminazioni non valgono a sinistra?

Lorenzo Cianti, 1° settembre 2023