Zelensky: “Sull’Ucraina Lula vuole fare l’originale ma sinora non ha voluto incontrarmi”
Intervistato da Infobae così il presidente Ucraino: “Penso che il presidente Lula stia cercando di essere originale al riguardo. E penso che dovremmo dargli questa opportunità, giusto? Potremmo farci delle domande molto semplici. Primo: il presidente del Brasile pensa che un assassino debba essere condannato e andare in galera? Penso che se il presidente ne avrà l’opportunità, dirà di sì. Troverai il tempo per rispondere a questa domanda? Beh, non hai mai trovato il tempo per incontrarmi, ma forse troverai il tempo per rispondere a questa domanda.
E poi suppongo che risponderai molto semplicemente che gli assassini, secondo te, dovrebbero essere imprigionati. E se ci sono migliaia di persone uccise in Ucraina, una persona che dà l’ordine di farlo non dovrebbe andare in prigione? Penso che dirà, beh, gli assassini di massa sono sadici, e quindi dovrebbero andare in prigione. E quindi, se il presidente Lula vuole essere originale, può dire che il tribunale che l’Ucraina propone non è adeguato, ma allora il presidente Lula dovrebbe dire: ‘So come mettere gli assassini dietro le sbarre senza bisogno di un tribunale’. E l’Ucraina sarà lieta di ricevere questo consiglio dal presidente Lula su come accelerare il processo per mettere dietro le sbarre gli assassini del Cremlino. Siamo sempre favorevoli a qualsiasi innovazione nel senso dell’applicazione della legge, siamo tutti favorevoli”.
La camera brasiliana “mutila” i ministeri dell’ambiente e dei popoli indigeni
La nuova legge segna un’ulteriore battuta d’arresto per l’agenda ambientale di Lula. Il disegno di legge è passato con 337 favorevoli a 125 contrari ed oggi il Senato lo deve approvare. La legge toglie dal ministero degli affari indigeni le decisioni sulla terra, mentre il registro dei terreni rurali, uno strumento vitale per fermare la deforestazione, sarà gestito dal ministero dell’agricoltura e non più dal ministero dell’ambiente.
Otto anni di carcere per corruzione per l’ex presidente brasiliano Collor de Mello
La Corte Suprema lo ha ritenuto colpevole di aver ricevuto tangenti in un’indagine derivante dalla Lava Jato, la Mani Pulite brasiliana che aveva già portato in carcere Lula, poi amnistiato per un cavillo procedurale. Collor, 73 anni, è stato riconosciuto colpevole di aver ricevuto 20 milioni di reais (circa 4 milioni di euro) tra il 2010 e il 2014, quando era senatore, per “stipulare irregolarmente contratti fattibili” tra una società di costruzioni e un’ex filiale di Petrobras, il gigante petrolifero brasiliano. Collor non andrà ancora in galera per ora avendo ancora a disposizione i ricorsi, inesauribili per chi dispone di avvocati vip, della giustizia brasiliana.
Paolo Manzo, 2 giugno 2023
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