Commenti all'articolo “Non ho voglia di vivere”. Come è civile l’eutanasia dei sani
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46 Commenti
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Gian Paolo Serino
17 Febbraio 2024, 18:39 18:39
Mi fa piacere che molti abbiano compreso il senso del mio articolo.
carlo
16 Febbraio 2024, 13:36 13:36
Mah… io vorrei capire. Ipotizziamo che questa cosa diventi legale. “Tuo” figlio 18enne perfettamente sano decide che vuole morire facendosi praticare l'”eutanasia dei sani”. Tu sei il padre: cosa fai? Perché qualunque cosa…
Paolo
16 Febbraio 2024, 11:35 11:35
Ottimo articolo. Vivere è una scelta non un dovere. Quindi il via alla commercializzazione di strumenti adeguati che facilitino la dipartita di chi non si sente più di vivere.
Oizirbaf
16 Febbraio 2024, 11:11 11:11
Bell’articolo. Concordo con lei. La libertà di imboccare l’uscita di sicurezza l’abbiamo tutti e non può esserci tolta. L’assistenza sanitaria in tal senso è necessaria al solo scopo di minimizzare la sofferenza cosa che metodi artigianali non consentono.
Onan il Barbaro
16 Febbraio 2024, 10:55 10:55
La vita è o non è un bene indisponibile. Il diritto a morire o ce l’hanno tutti o non ce l’ha nessuno. Non ci possono essere vie di mezzo. Chi stabilisce quali sofferenze sono insopportabili e quali no? Se la sofferenza è soggettiva, nessuno mi può dire che io soffro meno di un altro.
Pigi
16 Febbraio 2024, 9:23 9:23
L’articolo si spiega con la patocrazia in cui siamo caduti.
Gli avvenimenti e l’impotenza verso decisioni demenziali dei patocrati (lockdown, vaccinazioni obbligatorie, green in tutti i suoi aspetti, guerra in Ucraina, (che la gente non vuole), ci rendono la vita pesante sul serio …
Mi fa piacere che molti abbiano compreso il senso del mio articolo.
Mah… io vorrei capire. Ipotizziamo che questa cosa diventi legale. “Tuo” figlio 18enne perfettamente sano decide che vuole morire facendosi praticare l'”eutanasia dei sani”. Tu sei il padre: cosa fai? Perché qualunque cosa…
Ottimo articolo. Vivere è una scelta non un dovere. Quindi il via alla commercializzazione di strumenti adeguati che facilitino la dipartita di chi non si sente più di vivere.
Bell’articolo. Concordo con lei. La libertà di imboccare l’uscita di sicurezza l’abbiamo tutti e non può esserci tolta. L’assistenza sanitaria in tal senso è necessaria al solo scopo di minimizzare la sofferenza cosa che metodi artigianali non consentono.
La vita è o non è un bene indisponibile. Il diritto a morire o ce l’hanno tutti o non ce l’ha nessuno. Non ci possono essere vie di mezzo. Chi stabilisce quali sofferenze sono insopportabili e quali no? Se la sofferenza è soggettiva, nessuno mi può dire che io soffro meno di un altro.
L’articolo si spiega con la patocrazia in cui siamo caduti.
Gli avvenimenti e l’impotenza verso decisioni demenziali dei patocrati (lockdown, vaccinazioni obbligatorie, green in tutti i suoi aspetti, guerra in Ucraina, (che la gente non vuole), ci rendono la vita pesante sul serio …