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Non indossa la mascherina: 18enne in psichiatria

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di Giancarlo Palombi

Ha 18 anni, è fanese, e frequenta un istituto superiore cittadino il ragazzo che potrebbe suo malgrado divenire il simbolo della dittatura sanitaria. La scorsa mattina è entrato a scuola e si è incatenato a un banco. Motivo? Non vuole portare la mascherina. C’è chi archivierebbe questo episodio come ennesima emulazione negazionista. E c’è chi ha fatto di peggio.

Davanti alla scuola sono arrivate un’ambulanza un’auto della polizia. Dopo 2 ore di trattative il ragazzo è stato accompagnato all’esterno e “preso in custodia dai sanitari”: così è scritto sui verbali di polizia. Poco dopo, sul cellulare dei genitori dello studente arriva una chiamata. “Sto bene – racconta il 18enne –; sono qui al reparto psichiatrico di Pesaro, a Muraglia, perché mi hanno fatto un Tso e mi hanno detto che dovrò restare qui una settimana. In questo momento una dottoressa mi sta portando via tutti gli oggetti pericolosi. Mi hanno dato dei calmanti al Santa Croce e poi mi hanno trasferito a Pesaro, a Muraglia”.

Interviene poi, prendendo il telefono del ragazzo, una dottoressa del reparto: “Il giovane deve stare sereno, la telefonata deve terminare qui”. Alla domanda se un ragazzo di 18 anni che protesta per la mascherina, possa finire in psichiatria, la dottoressa avrebbe risposto: “Questo ragazzo ha attorno persone che lo stanno mal consigliando”.