Commenti all'articolo «Non siamo pesci», l’appello intollerante di Benigni, Veronesi e soci

Quando leggo certi appelli e vedo certe conduttrici televisive uscire di testa e versare lacrime per decine di omaccioni neri maschi che vogliono assolutamente avere vicino e dire mai basta l’arrivo di altri africani mi chiedo se vale la pena combattere per cercare di fermare l’invasione. Fortunatamente ci sono molte donne italiane che non la pensano come loro ed è per loro che dovremo farlo. Dovremo farlo per la figlia dei coniugi trucidati da un richiedente asilo, per il suo appello e per le sue di lacrime. Altrimenti la vendetta migliore sarebbe di aiutare l’invasione e dare loro tanti di quei africani che farebbero indigestione fino a vomitare.
Alla fine traborderebbero anche nel resto d’Europa e la pagherebbero anche loro la loro cecità Mi dispiacerebbe solo che certi ricconi buoni col sedere altrui, abbiano i soldi per fuggire all’estero e lascerebbero i poveri sotto gli invasori.

Sicuramente da escludere “dall’umanità” e non solo, ma persino dal considerarli o dall’essere considerati italiani, è tutta quella varia gent… (e non completo la parola per rispetto dell’umanità di chi mi legge) che si è riunita davanti a Montecitorio che negli anni scorsi, nei decenni scorsi ha pensato e la pensa come è detto nel preambolo di questo scritto ed ha firmato e firma cartaccia col solo fine di fare del male a quella che dovrebbe essere la sua gente, il suo prossimo, il suo popolo, appunto il popolo italiano. E’ gente già bocciata dalla storia e dal popolo a cui dovrebbe appartenere. Sono solo seminatori di zizzania a più non si può. Ma per fortuna che ci sono uomini, questi sì, come Salvini e, credo anche, come Di Maio. Quello che deve fare il governo del popolo è d’essere unito più che può, senza tentennamenti e facciano quello per cui sono stati votati dal popolo italiano e per il bene del popolo italiano.

Con mondo pieno stipato di circa 8 (otto) miliardi di bipedi idioti il valore dell’uomo è gioco forza deprezzato…può non piacere ma è la realtà