Giovanni Toti non è stato il governatore migliore come alcuni oggi scrivono e la sua non è neppure una resa come molti sostengono. Non è neppure detto che sia la fine della sua carriera politica, perché vedremo cosa succederà nel processo. Toti riacquisterà ora la sua libertà e questo dimostrerà già il vile ricatto a cui è stato sottoposto. Vuoi uscire di casa, tornare ad essere libero e allora dimettiti. Ad altri per uscire da casa chiedeva di vaccinarsi. Ironia della storia.
Senza la guida della Regione Toti sarà libero e anche più libero di difendersi. Non aveva senso continuare a lottare contro questo accanimento giudiziario. Corruzione e ora finanziamento illecito, sono le accuse. Non sarebbe più uscito di casa per chissà ancora quanto tempo, anzi sarebbe andato a processo dagli arresti domiciliari. Ha resistito quasi tre mesi agli arresti domiciliari e il Ministro della Giustizia non ha avuto neppure il coraggio di mandare gli ispettori a Genova. La magistratura continua a fare quello che vuole e se finisci nel mirino sei un uomo finito. Altro che riforma della giustizia…
Ora il problema che si apre è politico. La Regione passa alla sinistra? È inevitabile? Questa sarebbe la vera vittoria dei magistrati, non le dimissioni di Toti.
No, non è inevitabile. Ma c’è solo un candidato che in questa situazione può farcela: si tratta di Edoardo Rixi. Prevedendo tempo fa l’esito a mio avviso scontato della vicenda avevo già avanzato il nome di Rixi, ma ben si comprende che Rixi voglia continuare a fare il vice ministro di Salvini. È bravo, sta dimostrando di lavorare bene a Roma, ma ha lavorato bene anche in Regione e conosce tutti i dossier più importanti. Rixi doveva già essere al posto di Toti e Salvini lo costrinse a sacrificarsi, ora Salvini deve fare la mossa contraria: se non vuole perdere la Regione deve convincere Rixi a sacrificarsi, questa volta per il bene della sua Regione.
Paolo Becchi
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