Salute

Non solo “super green pass”, ora arriva il “green pass booster”

La novità introdotta (in sordina) dal decreto e dall’ultimo dpcm. Hai fatto due dosi? Non bastano

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Lo avevamo detto: presto finiranno col chiamare “no vax” pure chi s’è sottoposto a due dosi di vaccino e tentenna nell’inocularsi la terza. E infatti stiamo andando in questa direzione: il decreto del 24 dicembre ha introdotto (e il dpcm di ieri ribadito) una nuova fattispecie oltre il “green pass base” (con tampone) e il super green pass (vaccinati 2 dosi e guariti). Si chiama “green pass booster” ed è la super mega certificazione verde cui possono aspirare solo i triplo-vaccinati.

Il green pass booster nelle Faq

Non se ne è parlato ancora molto, eppure la definizione è apparsa anche nelle Faq del governo dedicate alle norme sulle variopinte applicazioni dei vari green pass. Domanda: “A cosa serve il green pass booster?”. Risposta del governo: “Dal 30 dicembre 2021 al 31 marzo 2022 i visitatori potranno accedere alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice soltanto muniti di green pass booster, rilasciato dopo la somministrazione della dose di richiamo”.

Attenzione. Perché questo particolare pass lo si può ottenere in due modi: 1. ci si mette in fila agli hub vaccinali e ci si fa inoculare un terzo giro di Pfizer o Moderna; 2. ci si sottopone ad un tampone antigenico rapido o molecolare, effettuato nelle 48ore precedenti, che attesti l’esito negativo al Sars-CoV-2. In sostanza lo Stato ci sta dicendo che per andare a trovare i propri cari in una struttura di riposo o per accedere nelle strutture socio-sanitarie, essersi fidati per due volte della campagna vaccinale non basta più. E visto che di solito le misure più restrittive vengono prima introdotte per gli anziani nelle Rsa e poi per il resto dei cittadini, il dubbio è che presto il “green pass booster” possa essere allargato ad altre “attività”.

Occhio. Perché il dpcm di ieri, le cui regole decidono cosa si può acquistare e cosa no senza lasciapassare, ha ribadito le norme contenute nel decreto di Natale. E in fondo anche dal punto di vista tecnico il governo si è già attrezzato. Lo spiegano sempre le Faq dell’esecutivo. L’app VerificaC19, quella usata per controllare i green pass, è già in grado di “riconoscere la validità dei certificati utilizzando l’impostazione booster presente nel menu ‘Tipologia di verifica’”. Se il green pass è stato aggiornato con la terza dose, sul cellulare apparirà una schermata verde. Se invece le dosi sono solo due, allora apparirà una schermata arancione e bisognerà presentare un test negativo. Per ora dovranno farlo solo i responsabili dell’accesso di strutture residenziali, socio assistenziali, socio sanitarie e hospice. Domani chissà…