Zanzara tigre

“Non voglio firmare”. Cruciani respinge il marchio antifascista

Zanzara 14 marzo 2024

Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha esordito confessando di essere “carichissimo”.

La prima notizia che ha suscitato il suo commento riguarda la mancanza di donne tra i consiglieri regionali eletti nelle file del Partito Democratico. “Leggo una notizia incredibile, incredibile! I consiglieri regionali eletti nelle file del Partito Democratico sono tutti uomini, tutti uomini!”, ha detto il conduttore, che poi ha replicato alle parole di una senatrice del Pd che suggeriva una riflessione sul problema e sulle quote rosa: “Ora io dico una cosa, cara senatrice amica mia del Partito Democratico, sono gli elettori che hanno scelto e hanno votato la singola persona. Che caz** volete fare? Mettere le quote fisse? Il 50% donne per forza nel Consiglio regionale oppure in Parlamento? «Bisogna riflettere» dice. No, non bisogna riflettere. Sono i tuoi stessi elettori che evidentemente di fronte ad una lista dove c’erano uomini e donne hanno votato di più gli uomini”.

Cruciani ha poi criticato il fatto che per affittare una sala comunale a Vicenza è necessario dichiararsi antifascisti: “Perché uno per affittare una sala di un Comune o per avere una commessa pubblica deve fare per forza una dichiarazione di antifascismo? Sto parlando del comune di Vicenza. Ma che senso ha? E allora perché uno non deve firmare, che ne so, una dichiarazione contro la violenza sulle donne o contro la violenza in generale? Io voglio affittare una sala pubblica e invece no, devo firmare una dichiarazione dove dico di essere antifascista. Perché non fanno firmare una cosa in cui si dice sono contro tutte le violenze? Ma che senso ha? Controlla la mia fedina penale al limite per capire se ho i diritti o meno di affittare una sala comunale. Perché ci dovete rompere i coglio** per ideologia su questa cosa?”.

Infine, il conduttore di Radio24 si è espresso riguardo alla notizia di un padre che ha vestito il figlio da Balilla: “Alcuni signori saranno processati perché hanno fatto indossare al figlio a Predappio una divisa o una spilletta da Balilla. Ora io dico una cosa: l’idiozia è evidente, però c’è anche la libertà. Uno può fare quello che caz** vuole nella vita: indossare la divisa da stalinista, da comunista, da americano, da fascista, da nazista. Queste cose andrebbero trattate come folclore puro e invece no, una procura della Repubblica, con i nostri soldi, mette sotto indagine un signore che in maniera idiota ha vestito suo figlio da Balilla e gli ha messo una spilletta. Ma io dico: così si sprecano i nostri soldi?”