Politica

Nordio: “Detenuti stranieri al loro Paese. Così risolviamo il problema carceri”

Intervista al ministro della Giustizia che smentisce dissidi con Giorgia Meloni. E sulla custodia cautelare annuncia: “Serve una riforma”

Nordio carceri © allanswart tramite Canva.com

Nessun litigio con Giorgia Meloni. La certezza di portare a termine presto “riforme radicali” sulla giustizia. E l’annuncio di una soluzione all’annoso problema del sovraffollamento delle carceri, grande piaga di un Paese che tiene in carcere migliaia di persone innocenti in attesa di giudizio e concede sconti di pena o domiciliari a chi invece è stato condannato per vari omicidi. Vedi il killer del carabiniere Cerciello Rega o il brigatista del commando che uccise Marco Biagi. Parla il ministro Carlo Nordio, e lo fa in un’intervista al Corriere della Sera, per annunciare il “piano” che ha in mente per la giustizia che verrà.

Contrariamente a quanto riportato da alcune voci, ha inoltre precisato che la sua richiesta di incontro al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non solo era condivisa, ma “è stata concertata” in occasione di un incontro a Palazzo Chigi. In merito alle accuse di aver mancato di rispetto al Parlamento scegliendo di incontrare il Presidente Mattarella durante il voto sul decreto legge carceri, il Ministro ha risposto che “per il giorno successivo la Presidente aveva, da tempo, fissato una riunione allargata proprio per dare un indirizzo operativo urgente per eliminare, o almeno ridurre, l’annoso problema del sovraffollamento”.

Riguardo alle presunte divisioni interne alla maggioranza, Nordio ha chiarito che ci sono sempre state “sensibilità lievemente diverse” all’interno del Governo, ma che “stiamo trovando serenamente una sintesi”. Sulla riforma della custodia cautelare, per esempio, il Ministro ha enfatizzato che non ci sono piani per proteggere i cosiddetti ‘colletti bianchi’ bensì il desiderio di “definire meglio i presupposti per la sua applicazione”: “Ovviamente per i rapinatori, stupratori corrotti e autori di altri gravi reati – assicura il ministro – la carcerazione preventiva rimarrà”.

Il caso Toti ha ovviamente sollevato un problema evidente. Il governatore ligure è stato di fatto “costretto” alle dimissioni dai magistrati, i quali avevano imposto un aut aut: o lasci la politica, oppure resti a domiciliari. Per quanto riguarda il rischio di reiterazione del reato, che permette al giudice di tenere dietro le sbarre l’indagato, “il pericolo – dice Nordio – non può essere desunto dal rimanere in carica dell’amministratore pubblico accusato di corruzione”.

Il Ministro ha anche affrontato il tema dell’abuso d’ufficio e dei timori di una potenziale procedura di infrazione dell’Unione Europea, a seguito dell’abolizione del reato, negando questo rischio con fermezza: “Non è vero. Non siamo affatto fuori dalle regole. L’Ue dice “may” (si può) non “must” (si deve) avere quel reato”.

In relazione al controverso sistema Palamara, il Ministro ha evidenziato che molti dettagli non sono stati ancora esplorati dalle istituzioni giudiziarie: “Il sistema Palamara non è mai stato rivelato in tutta la sua complessità ed estensione, anche perché sia il Csm che la magistratura non hanno ascoltato le decine di testimoni”.

Infine, Nordio ha difeso il decreto legge sulle carceri, sottolineando le innovazioni presenti nel testo e respingendo le accuse di inerzia nei confronti dell’alto numero di suicidi in carcere.

Il Ministro ha concluso rivelando che il Governo sta lavorando a progetti per alleviare il sovraffollamento carcerario e che è ottimista sulle possibilità di ridurre significativamente il numero dei detenuti attraverso varie iniziative. “Abbiamo dei progetti che vogliamo illustrare al capo dello Stato. Sarebbe irriguardoso anticiparli qui. Ma se mettiamo assieme la possibilità per i tossicodipendenti di andare in altre strutture, con quella di far tornare nel proprio Paese i detenuti stranieri, sulla quale stiamo lavorando notte e giorno, assieme alla Farnesina, possiamo arrivare a 15-20 mila detenuti in meno. Ecco risolto il sovraffollamento”.

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