Giustizia

“Norme anti-Covid ingiuste”. Ma il risarcimento è una barzelletta

Un giudice di pace di Alessandria ha accolto il ricorso di venti cittadini ma l’indennizzo è ridicolo

covid © Tatiana Mitrushova, undefined undefined, Зображення користувача Руслан Литвин e WebTechExperts tramite Canva.com
Ascolta l'articolo
00:00
/

Sì, è vero, le norme anti Covid sono state ingiuste e frustranti. Per questo motivo è necessario risarcire tutti coloro che hanno avuto ripercussioni negative sulla vita quotidiana. L’indennizzo? Ben 10 euro. A testa, non in tutto. Non si tratta di una boutade, è tutto assolutamente vero. Il giudice di pace di Alessandria Paolo Olezzo ha deciso di rifondere venti persone per un danno non patrimoniale subito a causa delle misure restrittive imposte dal governo per fronteggiare la pandemia.

Assistiti dall’avvocato Alberto Costanzo, i venti ricorrenti hanno ottenuto il riconoscimento del risarcimento nella causa avviata contro la Presidenza del Consiglio dei ministri, che a sua volta si era opposta sostenendo che i provvedimenti adottati fossero necessari e adeguati per garantire la salute pubblica. Come ricostruito dal Corriere, i ricorrenti hanno posto l’accento sul fatto che le restrizioni avessero avuto un impatto negativo sulla loro vita quotidiana, causando disagio e frustrazione. E il giudice di Pace gli ha dato ragione.

Leggi anche:

“Tale compressione, avendo come premessa una dichiarazione di stato di emergenza per l’intero territorio nazionale, non prevista dalla Carta costituzionale, costituisce un fatto illecito che legittima il cittadino italiano, sottoposto in quanto tale alla compressione dei propri diritti per un lungo periodo, ad essere risarcito ai sensi dell’art. 2043 c.c.” si legge nelle motivazioni del magistrato Paolo Olezza. Il giudice alessandrino ha rimarcato inoltre che “se il soggetto viene privato del reddito necessario al sostentamento proprio e di chi, da esso, ne dipende, conserva ancora il diritto alla salute oppure questo viene corroso?”. Per quanto concerne la sicurezza del vaccino Covid, il giudice ha ricordato come “nessuna norma, neppure quelle a tutela della salute pubblica, possono comprimere il diritto alla vita e alla dignità del singolo cittadino”.

Il giudice ha inoltre aggiunto che la violazione dei diritti costituzionalmente tutelati da parte delle norme emergenziali appare pacifica: “Appurato che è ormai acquisita la responsabilità civile dello Stato-legislatore per la promulgazione di norme illegittime […] emerge un chiaro profilo di grave colpa o dolo in capo a chi promosse la normativa. Le posizioni espresse dall’attuale Consiglio dei Ministri, questo giudicante osserva trattarsi quasi di una sorta di confessione stragiudiziale del carattere illecito della normativa oggetto di causa. Non può passare inosservato che, nel presente giudizio, l’Ente convenuto (Presidenza del Consiglio dei Ministri) sta sostenendo tesi opposte rispetto a queste dichiarazioni pubbliche, e questa circostanza vanifica non poco la credibilità delle sue difese”. Nel dare torto alla Presidenza del Consiglio, il magistrato ha citato anche le tesi sostenute da alcuni rappresentanti dell’attuale governo come il vicepremier Matteo Salvini, il sottosegretario Marcello Gemmato e il presidente della commissione parlamentare di inchiesta Marco Lisei.

Ma a destare scalpore è l’entità del risarcimento. Come è possibile indennizzare con 10 miseri euro? Sembra quasi una presa in giro, considerando anche quanto sostenuto dal giudice. Ma tant’è, non resta che accontentarsi…

Franco Lodige, 28 gennaio 2025

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis)

Iscrivi al canale whatsapp di nicolaporro.it
la grande bugia verde

SEDUTE SATIRICHE