Soprattutto non se n’è doluto Macron, il primo presidente post cristiano della Francia, nel senso di essere totalmente estraneo sia alla cultura religiosa che al suo sentimento. Mitterrand (che morì con i sacramenti) e Hollande non erano certo amici della chiesa cattolica: ma erano immersi, pur rifiutandolo, nel cattolicesimo che forniva identità alla nazione francese. Macron no, per lui il cattolicesimo è solo il più corposo tra i vari «culti» che costituiscono lo spazio repubblicano francese, accanto al calvinismo e soprattutto all’islam, a cui il presidente guarda sempre con grande attenzione.
Il trasporto e la conseguente messa in scena che Macron ha costruito attorno a Notre-Dame fumante non ha nulla di religioso: avrebbe fatto la stessa cosa se fosse bruciato il Louvre. E nessuno mi toglie dalla testa che tutta la giusta emozione di questi giorni, sia dovuta soprattutto a un fatto: che Notre-Dame è la chiesa più turistica di Francia. In fondo, come scrive Roberto Calasso, l’uomo contemporaneo è soprattutto un turista. Senza radici.
Marco Gervasoni, 18 aprile 2019