“Obbligo illegale”: la Florida dà un calcio alle mascherine sui mezzi pubblici

La decisione di un giudice americano si scaglia contro il pensiero unico pandemicamente corretto

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Lo sapete: tra i motivi per cui ho scelto Miami per celebrare la prima festa della Ripartenza del 2022, c’è il fatto che la Florida, alla faccia delle nevrosi dei dem della East Coast, è rimasta sempre lo Stato americano più libero dal Covid. Libero, s’intende, dalle follie delle restrizioni prive di efficacia scientificamente dimostrabile e dalle manie del controllo alla Roberto Speranza, che qui in Italia conosciamo bene e che comunque hanno sperimentato pure a New York. Solo che i liberal ipocriti, come Alexandria Ocasio Cortez, appena possibile scappavano proprio nella perenne estate di Miami, a sorseggiare cocktail nei locali apertissimi e senza limitazioni all’ingresso.

Nel Sunshine State, l’ultimo colpo all’impalcatura delle prescrizioni pandemiche è stato assestato ieri: il giudice Kathryn Kimball Mizelle ha dichiarato “illegale” l’obbligo di indossare la mascherina su aerei, treni e altri mezzi del trasporto pubblico, che era stato imposto dai Centers for disease control and prevention. Una svolta salutata con soddisfazione dal governatore repubblicano, Ron DeSantis, sempre ostinatamente contrario al pensiero unico pandemicamente corretto, anche quando ciò gli costava le solite accuse di negazionismo; e che, stando a quanto riportato su Twitter il procuratore attivista per i diritti civili, Scott Hechinger, sarebbe stata accolta tra gli urrà in un aeroporto della Florida, dove era stato appena annunciato ai passeggeri che, in virtù della nuova sentenza, potevano scegliere se imbarcarsi con o senza mascherina.

Il punto è proprio questo: la libertà dal Covid non è anarchia né menefreghismo; è affidamento al buonsenso dei singoli, rispetto del principio della responsabilità individuale. Nessuno proibisce a chi lo desidera di indossare la Ffp2: qui a Miami, ogni tanto, s’intravede persino qualche temerario che gira in bici con la mascherina. Semplicemente, non ci sono obblighi e non ci sono multe. Certo, in questa fase è ormai necessario un allentamento delle barriere, coerente con l’endemizzazione del virus; persino in Italia diversi esperti, da Andrea Crisanti a Maria Rita Gismondi, ammettono che, con Omicron, la mascherina è diventata quasi inutile. Sarebbe ora di abbandonare il feticcio e di riprenderci le nostre vite di prima.

Eppure, mentre la Florida manda in soffitta anche l’ultimo baluardo del castello sanitocratico, da noi continua il tira e molla sui bavaglietti al chiuso: via subito; no, fra un mese; anzi, solo in estate; anzi, mascherina come “nuova normalità”… Negli Usa, Delta Airlines, American Airlines, United Airlines, Soutwest Airlines e Alaska Airlines hanno già colto la palla al balzo per dichiarare facoltativo l’utilizzo delle mascherine sui loro aeromobili. Per gli americani, evidentemente, ciò che conta di più è riconquistare i diritti individuali, sacrificati sull’altare della (falsa, illusoria) sicurezza. A noi era stato raccontato che la vita valeva più della libertà – adesso, scoppiata la guerra in Ucraina, pare che sia partito il contrordine… Tuttavia, l’onere di orientare le nostre vite ricade su ciascuno di noi, al di là delle decisioni che le autorità ci fanno piombare addosso.

Non si tratta di abbandonarsi alla disobbedienza civile, quanto di far sentire al governo il fiato sul collo. Come hanno fatto in Florida, dove la sentenza anti mascherine è arrivata al termine di una causa intentata da due donne, che contestavano l’illogicità della norma e delle eccezioni previste. Chiediamocelo: vogliamo essere ancora ostaggio di Speranza? O siamo pronti a dare battaglia, per ridiventare un po’ più Miami e un po’ meno Berlino est?

Nicola Porro, 19 aprile 2022

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