Commenti all'articolo Occhio agli espertoni, ma anche al mito del voto popolare
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anna
15 Febbraio 2019, 5:19 5:19
Ragazzi, ma avete visto la foto? possiamo mai identificarci con quelle quattro bocche aperte?
Ad ogni modo la democrazia per ora è una parola vuota, priva di significato reale. Fino a quando uno stato è a trazione massonica, con poteri dogmatici e antievolutivi, non avremo mai una società civile, morale e fraterna.
Paolo
14 Febbraio 2019, 23:00 23:00
Tutto condivisibile ma, per quanto mi riguarda e per quel che vedo, non farei grandi distinzioni tra M5S e Lega: quanto a paternalismo, statalismo, interventismo ed avversione al libero mercato, società aperta e pluralismo, fanno a gara: da un’insostenibile quota 100 alle chiusure domenicali ai prezzi calmierati e chi più ne ha più ne metta.
Giacomo Cambiaso
14 Febbraio 2019, 15:02 15:02
Sono tutto fuorché un estimatore dei 5 stelle, ma tra la retorica della propaganda e la lezione della storia propendo sempre per la seconda. Ritengo sia sbagliato trascurare la storia più remota, anzi, un gravissimo errore, però al tempo stesso si dovrebbe contestualizzare i concetti e per farlo bisogna guardare alla storia si, ma quella più recente. Chi recandosi alle urne nel 2018 pensava ai fatti degli anni 20 e 30 francamente mi fa sorridere, ma penso che la maggioranza votante avesse in testa i fatti trascorsi dal 2013. La narrativa dei 5 stelle è decisamente preoccupante in termini di propaganda, ma nei fatti la storia insieme agli elettori non li ha ancora potuti giudicare, tra il dire e il fare…penso che una grande fetta del loro elettorato fosse composta da orfani di rappresentanti adeguati, dalla pura protesta, non tanto per quello che promettevano, ma più per quello che per anni avevano detto quelli della fazione opposta, per la loro gestione che all’opposto era già giudicabile. Buttarla sul terreno della minaccia alla democrazia è stata una mossa geniale dopo anni di drammatica sudditanza istituzionale verso l’UE, di ricette quali la cessione della sovranità e l’abbattimento dei confini legali quali magiche soluzioni ai problemi del paese, per altro ad opera di 2 partiti che avevano corso alle elezioni come antagonisti per… Leggi il resto »
Davide
14 Febbraio 2019, 10:28 10:28
Articolo OTTIMO.
Il concetto espresso è semplicemente il più importante, il più basilare, che abbia permesso alle istituzioni occidentali di diventare civili, e con esse i paesi che le adottano.
Concetto elaborato in secoli di evoluzione liberale.
Concetto che è stato quasi “dimenticato”, nella sbornia statalista che ci rovina da un secolo, ed in cui siamo ancora totalmente dentro, nell’illusione di esserne usciti a metà XX secolo.
Illusione errata che rende la situazione attuale ancora peggiore: crediamo (credono, io no) nel dio stato (governo dei padreterni o del popolo non cambia nulla) senza rendersene conto.
Valter
13 Febbraio 2019, 17:43 17:43
Considerazioni appropriate in generale ma ancor più pertinenti all’attuale momento italiano. Passando dai principi della democrazia alla realtà finalmente si mette il dito nella piaga: la presenza in parlamento di un partito che è nel suo DNA antidemocratico, i 5s. Statalisti, dirigisti e giustizialisti al limite del fanatismo e perdipiù grossolanamente ignoranti: non si può escludere che rappresentino un pericolo per un sistema democratico che tuttavia, per quanto tollerante, non può non difendersi dagli intolleranti.
Nuccio Viglietti
13 Febbraio 2019, 16:04 16:04
Occhio a creature mitologiche con corpo di uomo e testa di…
https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Ragazzi, ma avete visto la foto? possiamo mai identificarci con quelle quattro bocche aperte?
Ad ogni modo la democrazia per ora è una parola vuota, priva di significato reale. Fino a quando uno stato è a trazione massonica, con poteri dogmatici e antievolutivi, non avremo mai una società civile, morale e fraterna.
Tutto condivisibile ma, per quanto mi riguarda e per quel che vedo, non farei grandi distinzioni tra M5S e Lega: quanto a paternalismo, statalismo, interventismo ed avversione al libero mercato, società aperta e pluralismo, fanno a gara: da un’insostenibile quota 100 alle chiusure domenicali ai prezzi calmierati e chi più ne ha più ne metta.
Sono tutto fuorché un estimatore dei 5 stelle, ma tra la retorica della propaganda e la lezione della storia propendo sempre per la seconda. Ritengo sia sbagliato trascurare la storia più remota, anzi, un gravissimo errore, però al tempo stesso si dovrebbe contestualizzare i concetti e per farlo bisogna guardare alla storia si, ma quella più recente. Chi recandosi alle urne nel 2018 pensava ai fatti degli anni 20 e 30 francamente mi fa sorridere, ma penso che la maggioranza votante avesse in testa i fatti trascorsi dal 2013. La narrativa dei 5 stelle è decisamente preoccupante in termini di propaganda, ma nei fatti la storia insieme agli elettori non li ha ancora potuti giudicare, tra il dire e il fare…penso che una grande fetta del loro elettorato fosse composta da orfani di rappresentanti adeguati, dalla pura protesta, non tanto per quello che promettevano, ma più per quello che per anni avevano detto quelli della fazione opposta, per la loro gestione che all’opposto era già giudicabile. Buttarla sul terreno della minaccia alla democrazia è stata una mossa geniale dopo anni di drammatica sudditanza istituzionale verso l’UE, di ricette quali la cessione della sovranità e l’abbattimento dei confini legali quali magiche soluzioni ai problemi del paese, per altro ad opera di 2 partiti che avevano corso alle elezioni come antagonisti per… Leggi il resto »
Articolo OTTIMO.
Il concetto espresso è semplicemente il più importante, il più basilare, che abbia permesso alle istituzioni occidentali di diventare civili, e con esse i paesi che le adottano.
Concetto elaborato in secoli di evoluzione liberale.
Concetto che è stato quasi “dimenticato”, nella sbornia statalista che ci rovina da un secolo, ed in cui siamo ancora totalmente dentro, nell’illusione di esserne usciti a metà XX secolo.
Illusione errata che rende la situazione attuale ancora peggiore: crediamo (credono, io no) nel dio stato (governo dei padreterni o del popolo non cambia nulla) senza rendersene conto.
Considerazioni appropriate in generale ma ancor più pertinenti all’attuale momento italiano. Passando dai principi della democrazia alla realtà finalmente si mette il dito nella piaga: la presenza in parlamento di un partito che è nel suo DNA antidemocratico, i 5s. Statalisti, dirigisti e giustizialisti al limite del fanatismo e perdipiù grossolanamente ignoranti: non si può escludere che rappresentino un pericolo per un sistema democratico che tuttavia, per quanto tollerante, non può non difendersi dagli intolleranti.
Occhio a creature mitologiche con corpo di uomo e testa di…
https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/