In generale, negli ultimi anni, la formula andreottiana «il potere corrode chi non ce l’ha» è sembrata smentita dalle elezioni. Ma ultimamente un po’ meno, si pensi al Regno Unito, alla Spagna, a Israele, dove le ultime elezioni le ha vinte chi era al governo. E non era ancora cominciata la crisi Coronavirus. Con questa epidemia, la tendenza dell’elettore a premiare chi, a meno di disastri assoluti, lo ha protetto e persino salvato, diventa ancora più forte.
E poco importa che il salvatore abbia il volto un po’ furbesco di Conte, quello inespressivo di Zingaretti, o quello pacioso di Gualtieri: tutti e tre dotati di un carisma pari all’ultimo burocrate della Ddr. Ma quando rischi di morire, anche a quello ti affidi. E poi, quando si ritornerà al voto, magari lo premi.
Marco Gervasoni, 6 marzo 2020