Autonomia differenziata: tutti ne parlano, pochi, anzi pochissimi, hanno realmente compreso di cosa si tratti. Perché se è vero che il provvedimento caro alla Lega è ormai balzato al centro della scena politica, soprattutto nelle ultimissime ore, in concomitanza con lo show del governatore campano Vincenzo De Luca, è altrettanto vero che, spesso e volentieri, quando si parla di autonomia, lo si fa completamente a sproposito.
E se ciò non rappresenta affatto un problema per chi, come il presidente della Regione Campania, vorrebbe approfittare della confusione che aleggia intorno a tale materia per finalità di lucro elettorale, la medesima cosa non può certo dirsi per chi, invece, come Giorgia Meloni, è chiamato a difendere (e votare) un provvedimento concepito ormai da larga parte dell’opinione pubblica come ‘ammazza-Meridione’.
Proprio la percezione che sta via via maturando circa i potenziali effetti sul Paese derivanti dall’approvazione del Ddl Calderoli, potrebbe rappresentare un’autentica spina nel fianco per l’esecutivo di centrodestra, e in modo particolare per Fratelli d’Italia.
In queste ultime settimane, infatti, le forze politiche d’opposizione stanno furbescamente approfittando delle difficoltà relative alla comprensione del testo del provvedimento per dipingere il disegno di legge sulle autonomie come una vera e propria catastrofe per le regioni meridionali. Tutta propaganda continuano a ripetere dal centrodestra.
Eppure, questa semplice ma martellante forma di propaganda pare iniziare a sortire i risultati sperati. Sarà l’incontenibile teatralità del governatore della Campania, sarà che l’autonomia è da sempre una bandiera del Carroccio, ma il Ddl Calderoli piace sempre meno al Sud, tanto tra gli amministratori locali, quanto tra i cittadini.
Tradotto in termini squisitamente elettorali, ciò andrebbe a toccare solo marginalmente la Lega, che non riuscendo a sfondare al Meridione punta a recuperare terreno e voti al Nord proprio attraverso il disegno di legge sulle autonomie. Ben diverso è invece il discorso da fare nel caso del partito del Presidente del Consiglio. La luna di miele tra Fdi e gli italiani prosegue ininterrotta dal 25 settembre 2022, e Giorgia Meloni conserva sempre il più alto indice di gradimento tra tutti i leader politici. E ciò vale tanto al Settentrione, quanto nel Mezzogiorno d’Italia.
Ma la fiducia, si sa, non è eterna (soprattutto in politica), e se al Sud gli elettori dovessero continuare a percepire il testo come un potenziale pericolo, ecco che le accuse di antimeridionalismo rivolte al governo Meloni dalle opposizioni (sebbene infondate) potrebbero anche finire col tradursi in un’emorragia di consensi. Ovviamente, al momento ciò non è per nulla scontato. Ma è comunque bene non sottovalutare mai il malcontento popolare.
Attenzione, dunque: l’autonomia differenziata è un tema assai complesso e spinoso, da maneggiare con cura. Poiché, alla lunga, la scarsa comprensione del testo, unitamente alla spietata propaganda anti governativa (non adeguatamente bilanciata da un’informazione chiara ed esaustiva circa i reali effetti del provvedimento sulle diverse realtà regionali), potrebbe davvero rappresentare un serio problema per Giorgia Meloni.
Salvatore Di Bartolo, 21 febbraio 2024