“Se come pare la variante Delta ha un R0 tra 8 e 10 bisogna che la politica prenda seriamente e velocemente in considerazione l’obbligo vaccinale per tutti o si rischia grosso”. Il re dei tele-virologi Roberto Burioni è tornato a lottare più che mai riportando al centro del dibattito il tanto discusso tema dell’obbligo vaccinale. “Il virus non è più quello che abbiamo conosciuto – ha proseguito – è diventato molto più pericoloso”.
Insomma, la variante Delta sembra essere diventata la scusa buona per imporre per legge la vaccinazione. E a cogliere la palla al balzo ci ha pensato anche il Pd con l’ex ministro Francesco Boccia che ha subito precisato: “Il tema della vaccinazione obbligatoria è molto delicato, però spero che si apra la discussione anche in Parlamento. Ci sono ancora over 60 che non sono vaccinati e la discussione sul raggiungere tutti va affrontata”.
Se a questo bel coté di virologi star e sinistra statalista si aggiunge pure la criminalizzazione di coloro che non si sono ancora vaccinati e che vengono liquidati come “sporchi no vax” allora il gioco è fatto. Sì perché questo clima moralizzatore si spinge pure a uscite come quella di Massimo Antonelli, direttore del dipartimento di Anestesia e Rianimazione del Policlinico Gemelli: “Al momento abbiamo due no vax intubati. Ci capita abbastanza spesso di curare persone che avrebbero avuto diritto al vaccino ma hanno scelto di non farlo, e che dopo la malattia inevitabilmente si ricredono.” Detta così pare che chiunque venga ricoverato oggi per Covid arrivi in ospedale con scritto in fronte “sono un no vax, mi pento e mi dolgo dei miei peccati”. Ci ricorda un po’ lo stile Pierluigi Lopalco che, alla notizia di Boris Johnson positivo al Covid, twittò: “La fortuna è cieca ma il virus ci vede benissimo.”
A questo clima di colpevolizzazione non poteva mancare pure una velata minaccia ai giovani che rientreranno a scuola a settembre. Non vi siete vaccinati? Benissimo, per voi la Dad continua. Un’ipotesi che sta crescendo in questi giorni e che prevedrebbe lezioni in presenza riservate ai soli studenti vaccinati, grazie all’idea partita dall’assessore regionale alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini.