Cronaca

“Occupare case sarà reato”. Il delirio di Elioggermano, l’arruffato barricadero

L’attore per Amnesty International pronto a scendere in piazza contro il ddl Sicurezza. Il suo appello è tragicomico

elio germano

Elioggermano, quello che ha trasformato Leopardi in un militante dell’Askatasuna, fa un nuovo film e questo è uno scoop che vi regaliamo. Un corto griffato Amnesty International che è una delle intraprese militanti della estrema sinistra vaneggiante e pretestuosa. In questo corto ad uso social Elioggermano si cala nei panni di Ilaria Salis: non fosse per l’acconciatura, tematicamente, programmaticamente arruffata, tipo scapigliatura comunista, risulterebbe indistinguibile ossia perfetto a partire dall’eloquio, che è un campionario dello sproloquio militante: tutto uno spreco di lotte, di antagonismo, di attivismo contro er diddielle der governo, declinato in romanesco strascicato all’aroma di amichettismo chiaravaleriano. Inutile cercare un senso, è tutto un significante senza significato, cioè un rosario di frasi fatte in puro antagonese narcisistico, cioè anvedi.

Er diddielle, strascica il nostro Berlinguerre alla vaccinara, è n’attacco ai diritti umani (mecojoni) perché va a colpire con repressione e carcere quelli che sono i fondamenti stessi da a democrazzia e partescipazzione (mestracojoni) bla bla bla. Un po’ bla blando come blaterìo, ma si sa che la propaganda si esalta di sé e si giustifica di per sé. La domanda se mai è: ma questi davvero credono ancora alle fregnacce che scandiscono? No, non ci credono come non ci hanno mai creduto, recitano, sono tutti figli purtroppo di Enrico Maria Salerno detto “lotto continuo”, per dire uno a pendolo tra il fanatico e l’ipocrita, sempre al di là di ogni estremismo, che poi si sputtanava al poker gli esagerati compensi percepiti da divo. All’epoca uno solo osava inchiodare tutta una generazione di star de “Scinescittà” al loro opportunismo vile, era Enzo Tortora: alla prima occasione gliela fecero pagare e nessun barricadero, nessun rivoluzionario dei miei coglioni, nessun garantista si scomodò a difendere un innocente, anzi invocavano la forca, tutti quegli emuli di Berjia.

Stravaccare come fa Elioggermano di repressione, di intimidazione der reggime fa ridere ovvero disperare in un contesto per cui i balordi delle periferie prendono in ostaggio interi quartieri, saccheggiano il Corvetto con la scusa di difendere due maranza e dicono: qui comandiamo noi, cacciano la polizia che ha il preciso ordine di non intervenire, di fare argine fisico, corporeo, passivo. Dove sui treni è pericoloso viaggiare, lavorare, pestano accoltellano fanno saltare i denti anche ai controllori donne. Ma siccome a picchiare sono per lo più clandestini, il femminismo scimmiesco non se ne accorge. Sulla sicurezza sociale, sulla garanzia sociale per i cittadini il governo ha perso la battaglia a favore del garantismo per i balordi del crimine a prato basso, ha lasciato guinzaglio lungo ai maranza come ai teppistoidi climatici e adesso un decreto vorrebbe risolvere il lassismo protratto per non infastidire la sinistra egemone, che è come richiudere il vaso di Pandora. Più fumo che arrosto, come anche il codice stradale che serve a fare cassa secondo la massima latina plurimae leges corruptissima re publica, per dire pessima, inguaribile. Il lassismo superato un certo limite diventa società esso stesso, rassegnazione, come tale irreversibile: se la pratica inveterata, adottata dalla magistratura, è di tutelare gli abusivi a discapito dei proprietari, serve un ddl a risolvere il vulnus? No, è doveroso, inevitabile, almeno a fini di serietà istituzionale, democratica, ma nei fatti completamente inutile.

Questo lo sa il governo, lo sa la plebe e lo sanno i populisti da centro sociale come Elioggermano, ingaggiati per dar voce all’irresponsabilità vaneggiante con cui rivendicare se non esaltare i blocchi stradali, le occupazioni abusive, le proteste “anche pacifiche”, bontà sua, nelle carceri. Puro salesianismo, ma da noi l’apologia di reato passa non più come reato a sua volta ma come libero necessario esercizio del dissenso e i suoi megafoni, i propagandisti del sovversivismo strategico ricevono poltrone europarlamentari o ingaggi. Dove stavano questi quando il regime dei tutti dentro, a guida piddina, imponeva davvero un regime concentrazionario, del tutto fuori dalla Costituzione, che già si sapeva velleitario e violentemente repressivo? Dietro le loro mascherine, stavano, ossequienti ai diktat balordi del loro banchiere preferito.

Sempre andata così e questo precisamente è l’egemonismo gramsciano che a dirla tutta, sfrondato dalle nobili pretese, era una brutale applicazione del potere di stampo autoritario, da applicare con i metodi anche più rozzi e miserabili, in scia al sovietismo criminale. Ma oggi peggio, in modo plateale, amichettista, più sbracato o infantile, del quale purtroppo sembra fare tesoro la destra chiacchiere e distintivo dei parvenu. Un predicare ai convertiti che non convince nessuno, puramente estetizzante, funzionale al carrierismo militante, ma non per questo meno odioso, meno insopportabile.

Max Del Papa, 10 dicembre 2024

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