Esteri

Olaf Scholz non ha più la fiducia: crolla il governo pure in Germania

A Berlino cade il Cancelliere: elezioni anticipate il 23 febbraio. A scatenare il caos il “licenziamento” del liberale Lindner

scholz germania © claudiodivizia e Chaju Design tramite Canva.com

In uno scenario politico tedesco in costante evoluzione, il governo di minoranza (Spd-Verdi) guidato da Olaf Scholz ha incontrato un ostacolo significativo, culminato nella votazione di sfiducia che ha visto il cancelliere perdere il sostegno necessario per continuare il suo mandato. Con 394 voti contrari, 207 favorevoli e 116 astensioni, la mancanza dei 367 voti necessari per mantenere la fiducia ha portato alla decisione di indire elezioni anticipate, fissate per il 23 febbraio.

Era stato lo stesso Cancelliere a chiedere il voto di fiducia per costringere il Parlamento, in sostanza, a decretare con un voto ciò che era chiaro ormai da settimana. La rottura della coalizione di governo, composta a suo tempo da SPD, Verdi e FDP, era precipitata con licenziamento di Christian Lindner, ex ministro delle Finanze, un siluramento che aveva accentuato le tensioni interne e aveva di fatto accelerato la caduta del governo Scholz. I Verdi e l’Spd, per quanto ancora al governo, non avevano nella pratica i voti per poter approvare alcuna norma.

L’uscita di scena di Scholz e l’approssimarsi delle elezioni sollevano ora interrogativi cruciali sulla stabilità politica tedesca e sul suo impatto nell’arena europea, considerando il ruolo centrale della Germania come motore economico e ex pilastro di stabilità politica dell’Ue.

Nel contesto di queste sfide, la campagna elettorale per le elezioni di febbraio è già in pieno svolgimento, con Scholz che tenta di consolidare il suo appello verso l’elettorato attraverso proposte di “modernizzazione” delle stringenti normative tedesche sul debito, un aumento del salario minimo nazionale e una riduzione dell’IVA sui prodotti alimentari. Queste iniziative giungono in un momento di particolare difficoltà economica per la Germania, aggravata dalle tensioni geopolitiche globali, tra cui spicca la crisi in Ucraina.

Il cancelliere Scholz ha enfatizzato il ruolo della Germania come principale fornitore europeo di assistenza militare all’Ucraina, pur mantenendo un approccio cauto per non esacerbare ulteriormente le tensioni con la Russia. Questa posizione riflette il difficile equilibrio tra il sostegno a Kiev e la necessità di preservare la sicurezza nazionale tedesca.

La situazione attuale riporta alla memoria il voto di sfiducia del 2005, quando l’allora cancelliere Gerhard Schröder indisse elezioni anticipate, che portarono a un cambiamento di governo.

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).