Olimpiadi di Monaco, chi erano le vittime della strage antisemita

Undici sportivi israeliani uccisi da terroristi palestinesi. Per non dimenticare

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L’edizione estiva dei Giochi olimpici del 1972 fu assegnata simbolicamente a Monaco di Baviera per tentare di ricucire i rapporti tra la Germania Ovest, democrazia di impianto liberale, e la Repubblica Democratica Tedesca, sottoposta al giogo sovietico. Con 121 Nazioni aderenti e 5288 atleti da tutto il mondo, la competizione atletica risultò la più partecipata della storia fino a quel momento. Disgraziatamente, un evento drammatico segnò il corso delle Olimpiadi: l’uccisione di undici sportivi israeliani.

All’alba del 5 settembre 1972 un commando terroristico palestinese composto da otto fedayn facenti parte del gruppo settembre nero, affiliato all’Organizzazione per la Liberazione della Palestina di Yasser Arafat, si introdusse nella palazzina dove risiedeva la squadra olimpica di Israele. I fanatici assassinarono due atleti: Moshe Weinberg (33 anni), allenatore di lotta greco-romana, e Yossef Romano (31 anni), specializzato nel sollevamento pesi. Ne sequestrarono poi altri nove, con la richiesta di ottenere in cambio la liberazione di 234 palestinesi prigionieri in Israele. Quella sera i terroristi e gli ostaggi raggiunsero l’aeroporto a bordo di un elicottero. Raggiunti dalla polizia locale armata in assetto di guerra, uccisero tutti i prigionieri.

Morirono Yossef Gutfreund (40 anni), arbitro di lotta greco-romana; David Berger (28 anni), pesista; Mark Slavin (18 anni), lottatore; Yakov Springer (51 anni), giudice di sollevamento pesi; Ze’ev Friedman (28 anni), pesista; Amitzur Shapira (40 anni), allenatore di atletica leggera; Eliezer Halfin (24 anni), lottatore; Kehat Shorr (53 anni), allenatore di tiro a segno; André Spitzer (27 anni), allenatore di scherma. Oggi, 51 anni dopo la strage di Monaco, abbiamo il dovere di ricordare le loro vite, prematuramente strappate dall’odio antisemita.

Lorenzo Cianti, 5 settembre 2023

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