Quando il paziente è illustre, le cure arrivano addirittura a mezzo stampa. È di ieri la notizia che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è risultato positivo al Covid, anche se è asintomatico. Il circo Burnum dei televirologi, sempre più in ombra, non poteva perdere l’occasione di tuffarsi su un “malato” tanto illustre. Il primo a cogliere la palla al balzo è stato Fabrizio Pregliasco, che a Radio Rai 1 ha addirittura ad ammonire il premier: “È probabile che abbia preso Omicron 2, ora deve fare almeno sette giorni di isolamento e gli consiglierei di prendere degli antinfiammatori due volte al giorno, anche se è asintomatico”. Già, perché “il vaccino è efficace sulle forme gravi mentre la copertura ha qualche riduzione nell’arco dei mesi, tanto che neanche la guarigione garantisce protezione a vita”.
Al lettore più attento, a parte il tentativo di cavalcare la notorietà del personaggio per tenere in piedi la baracca pandemica, non sarà sfuggito un dettaglio: Pregliasco ha scoperto che le cure esistono e che vanno somministrate nonostante il vaccino. Ma come? Per mesi ci hanno raccontato che le terapie precoci domiciliari erano una bufala antiscientifica, un’invenzione dei no vax per dimostrare che sottoporsi all’iniezione di Pfizer era inutile. Per due anni, il ministero della Salute ha avallato il famigerato protocollo “paracetamolo e vigile attesa”, basato praticamente sul nulla, se non sulla speranza che il Covid non progredisse e non si aggravasse nello sfortunato infetto.
E ancora oggi, alcuni esperti, come la professoressa Maria Rita Gismondo, denunciano la farraginosità delle procedure burocratiche per prescrivere a chi ne ha bisogno gli antivirali, peraltro ampiamente pubblicizzati – a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca: a differenza dei classici antinfiammatori, sono medicinali nuovi, che assicurano a chi li produce profitti extra.
Nonostante l’ostracismo delle terapie, che probabilmente è costato la vita a parecchie migliaia di persone che si sarebbero potute salvare, in un Paese con un bilancio disastroso a dispetto di lockdown e altre restrizioni assurde; nonostante ci abbiano raccontato che, in effetti, l’unica salvezza era il vaccino, ora scopriamo che il Covid si può curare e che tutto sommato basta poco. Basta un farmaco che tutti abbiamo in casa. Alla faccia di Omicron 3 la vendetta: non ci si poteva pensare prima? Anche per quegli italiani che non si chiamavano Draghi?