Omicron, l’esperta sudafricana insiste: “Lo studio da un mese, dà sintomi lievi”

Angelique Coetzee predica calma: “Puoi anche avere 1 milione di casi, ma è una malattie lieve”

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Ci vuole calma e sangue freddo. Soprattutto con Omicron, di cui conosciamo l’incredibile mutazione ma non ancora i suoi effetti reali su quello che ci interessa di più: la capacità, o meno, di provocare la malattia Covid. Alla Lbc è intervenuto il capo della South African Medical Association, quella dottoressa Angelique Coetzee che ha “scoperto” la variante”, la quale dopo aver passato un mese a trattare pazienti infettati da Omicron ha ribadito che si tratta di una variante “lieve”. Precisando che l’Occidente ha reagito in maniera spropositata all’insorgere della mutazione.

Ricorderete i fatti: il Sudafrica scova Omicron, informa il mondo di questa nuova variante e gli Stati di mezzo mondo, come ringraziamento, chiudono i voli isolano Johannesburg. Il tutto, ovviamente, senza conoscere ancora bene gli effetti della mutazione che sembra più trasmissibile, ma con tassi di ospedalizzazione inferiori rispetto alla Delta. Il resto è storia nota: prende il via un’ansia collettiva, che porta anche Boris Johnson, finora restio a nuove restrizioni, a parlare di “un’onda di Omicron in arrivo”.

La Gran Bretagna ieri ha alzato il livello di allerta Covid da 3 a 4 proprio a causa della variante sudafricana. “Temo che ora stiamo affrontando un’emergenza nella nostra battaglia con la nuova variante Omicron”, ha spiegato Johnson. “Ora è chiaro che due dosi di vaccino semplicemente non sono sufficienti per dare il livello di protezione di cui tutti abbiamo bisogno. Ma la buona notizia è che i nostri scienziati sono fiduciosi che con una terza dose, una dose di richiamo, possiamo tutti innalzare il nostro livello di protezione”. E poco importa se la dottoressa Coetzee, che da un mese lavora con infetti di Omicron, continua a ribadire che gli effetti sono “lievi”.

Quando il conduttore di Lbc ha provato a difendere le misure “precauzionali” adottate da Londra, la dottoressa ha replicato seccamente: “Questa è la nostra quarta settimana, non c’è motivo per cui non vi potete fidare di noi quando diciamo che ‘è una malattia lieve!'”. Quindi perché richiudere tutto? “Puoi avere un milione di casi, puoi averne anche di più, ma la gravità della malattia è lieve”, ribadito. E ciò che davvero conta è che le persone non si ammalino e non muoiano. Non che la circolazione dell’infezione si fermi. “È una malattia lieve – ha concluso Coetzee – Parlate con i nostri specialisti nei nostri ospedali, nel settore privato e nel settore pubblico, ascolterete la stessa storia”.

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