Open Arms, Ong battono cassa: pretendono 1 milione da Salvini

Secondo i rappresentanti delle parti civili, il vicepremier avrebbe scelto “il pugno duro solo per fini elettorali”

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Sabato la Procura di Palermo ha chiesto sei anni di carcere, ora le ong battono cassa: chiesto oltre 1 milione di euro di risarcimento. Nulla di sorprendente se pensiamo che si tratta del processo Open Arms che vede imputato Matteo Salvini, rinviato a giudizio con l’accusa di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per aver impedito alla nave della ong spagnola di attraccare a Lampedusa nell’agosto del 2019, dopo aver salvato 147 migranti nel Mediterraneo.

I rappresentanti delle organizzazioni non governative hanno preso la parola in aula ed è stato un vero e proprio attacco organizzato nei confronti di Salvini. L’avvocato Michele Calantropo, che rappresenta l’Arci, ha accusato l’allora ministro dell’Interno di essere impegnato unicamente  “a tenere un pugno duro contro quei disgraziati, pugno duro che era esclusivamente lo strumento elettorale per potersi differenziare perché in quella fase c’era uno scontro politico all’interno del governo, come hanno dichiarato alcuni ex ministri sentiti in quest’aula”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Open Arms, rappresentata dal legale Arturo Salerni. L’avvocato ha accusato Salvini di aver privato della libertà quei migranti a bordo della nave al di fuori di ogni previsione normativa. Gli addebiti sono considerevoli: “Siamo di fronte all’esercizio di un potere che contrasta con i principi fondamentali del nostro ordinamento, oltre che in contrapposizione col diritto umanitario internazionale”. In più di un’occasione s’è parlato di “atteggiamento elettorale” da parte dell’attuale vicepremier, mentre l’avvocato Fabio Lanfranca ha parlato persino di “condotta disumana” da parte di Salvini.

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Da qui, e da molto altro, la richiesta di oltre 1 milione di euro di risarcimento. Ma Salvini non sembra particolarmente preoccupato. Anzi. Il ministro dei Trasporti ha ribadito che non ricorrerà al patteggiamento e soprattutto che non si dimetterà: “Ho mille difetti, ma chiesi il voto agli italiani per difendere confini e abbiamo risolto il problema dell’immigrazione clandestina, abbiamo salvato vite, abbiamo risparmiato agli italiani migliaia e migliaia di reati. Non pretendo una medaglia, ma nemmeno di finire in galera”, le sue parole ai microfoni di “Cinque Minuti”. Salvini ha aggiunto che nessuna legge può imporre di spalancare i confini del paese ai migrati clandestini che arrivano su navi straniere, rispondendo con un netto “assolutamente sì” alla domanda se riteneva corretta la decisione che ha preso.

Franco Lodige, 20 settembre 2024

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