Opportunità e insidie dello smart working femminile

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È bene dire subito che “l’Italia non è un paese per donne”. Simona Branchetti, uno dei volti più amati del Tg5, nel suo saggio Donne!!! è arrivato lo smart working – opportunità o trappola? già dal titolo riporta i suoi dubia con i quali, tra leggerezza, lucido pragmatismo e numeri alla mano, affronta i diversi aspetti di questa nuova, almeno per l’Italia, realtà lavorativa piombataci addosso nell’arco di pochi giorni a causa della tremenda pandemia che ci ha colpito.

Il paradigma della ricerca dell’autrice è stata proprio l’epidemia Covid-19 che ha dettato nuovi modelli lavorativi, familiari, sociali, addirittura sessuali e ci ha trasportato in una dimensione di movimentato immobilismo. Spaesati per mancanza d’aria e abitudini perse, siamo più fragili e soli, a volte isterici, di fronte a numeri impensabili fino a poco tempo fa. Pre-Covid i lavoratori in smart working erano in Italia circa mezzo milione, nel prossimo futuro potrebbero diventare oltre 8 milioni. Un rivoluzione, come quella industriale dei primi dell’800 che cambiò la società.

Ma siamo preparati a tale impatto? Significherebbe sconvolgere ruoli, mansioni familiari e sociali, oggi nelle consuetudini è la donna che si ‘accolla’, il più delle volte oltre al suo lavoro, tutte le beghe domestiche, con l’uomo deputato a intervenire solo come ‘pacificatore’ di problemi che la sventurata non riesce a risolvere, a parità di smart working come verranno ridefiniti i ruoli? Dalla tremenda esperienza ‘covidiana’ l’autrice afferma che, per il momento, è emerso solo un machismo intensointeso addirittura come prevaricazione arcaica del maschio in cui le donne, in qualche modo, si sono in parte adeguate riducendosi a massaie 2.0 e in parte ribellate con esiti, però, disastrosi per la famiglia e per loro stesse.

“Durante il lockdown si sono moltiplicati i casi di violenza; le chiamate ai centralini d’emergenza aumentati del 75 per cento. Come se la ‘bestia’ vestita in giacca e camicia abbia improvvisamente ripreso a scatenarsi lontano dell’apparente normalità e contegno a cui la vita sociale in qualche modo obbliga. Come se, decenni di battaglie femministe non fossero mai esistite, mai siano state in grado di scalfire pregiudizi che in realtà vivono e sopravvivono dentro di noi oltre ogni ragionevole sforzo”. In pratica, blindati in casa, con le nostre vite strette in spazi mentali e fisici, molte donne hanno scoperto di non avere mariti/compagni ma padroni.

Parole forti a cui l’ennesimo femminicidio, finora il 93esimo di quest’anno sciagurato, fanno eco nella giornata del 25 novembre contro la violenza sulle donne ricordata anche dal Presidente Mattarella con un accorato richiamo: “È Emergenza pubblica, molto resta da fare. La parità non è ancora pienamente conseguita”. Ed è questo che l’autrice ribatte in questa sorta di diario di bordo con testimonianze e dati reali che descrivono donne generose e forti alle prese con esigenze e problemi del tutto nuovi, come la Dad dei figli, le famigerate lezioni scolastiche da remoto, che statisticamente sono costate un impegno di circa 3 ore al giorno, praticamente un ulteriore lavoro part-time! Oppure quando si chiede loro di riprogrammare il proprio lavoro in modo orizzontale, con una maggiore autonomia e assunzione di responsabilità per velocizzare i tempi di risposta.

Ma riorganizzare l’agenda casa-lavoro non è sempre cosa facile, come ha dimostrato l’esperimento forzato dell’emergenza Covid. È un salto culturale del dipendente (uomo o donna che sia) e dell’azienda i cui effetti positivi potrebbero essere decisivi per la società globale futura anche in ambito di salvaguardia ambientale a cominciare dal ‘paperless’ di molti processi, per finire alla certificata diminuzione di emissioni di anidride carbonica avvenuta durante il lockdown.

Tuttavia la flessibilità sul lavoro, che ingloba ogni aspetto della nostra vita, va pensata e organizzata a livello governativo e non più dettata dalla eccezionalità così come successo e dall’economia. Ma da un ragionamento formativo indirizzato verso una qualità di vita migliore.

Sarà per questo che il colore della copertina del libro Donne!!! è arrivato lo smart working – opportunità o trappola? è di un bel verde… speranza? Ce n’è proprio bisogno.

Luigi Bisignani, Il Tempo 5 dicembre 2020

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