Politica

Ops, alla fine Lucy Annunziata si candida davvero col Pd

L’ex conduttrice Rai verso la candidatura alle Europee con i dem, sarebbe indicata come “indipendente”

annunziata pd © alengo tramite Canva.com

L’ha fatto cazzo ops! Più Annunziata di così. Lucia, una vita col PCI, poi col Pd, più politicamente griffata di Chiara Ferragni, una continuità nella casa madre, l’ha fatto. Si candida! Alle Europee! Uauuu! Farà sfracelli, sicuramente, largo ai giovani, vuoi non votarla la nostra Dolores Ibarruri di Torre Annunziata, ma soprattutto (campo) largo ai giornalisti indipendenti, schiena dritta. Alla Travaglio, quello che difende Cafiero, insomma. Perché se si imbarcano i giornalai di destra è fascismo, servi, slurp slurp, ma se c’è Annunciaziò… è contenta anche l’Ansa che attacca: “Si apre la partita nel centrosinistra”. Così, saltellando di gioia. La partita? Nel centrosinistra? Ma quale centro, sinistra fondente, decrepita, rugginosa, ma sinistra comunista e morta lì, Lucy è sempre la stessa nominata da Fassino per radiotelefono, erano i radiosi anni Novanta, “Lucia ti abbiamo appena fatta presidente della Rai”, in culo alla partitocrazia. Nel servizio pubblico, per giunta. Poi, colpi di mezz’ora…

Ah, ma adesso ci pensa lei a travolgere tutto, magari la faranno presidenta al posto della Baronessa, cazzo ops! Lei, la teorica del fatela questa riforma, questa legge cazzo ops, scusate. Fingendo le fosse scappato, mentre era il solito abuso di mezzo televisivo propagandistico e superschierato, fazioso, militante, propagandistico, in missione per conto di Piddio. Così si costruisce l’avvenire radioso dietro le spalle. Go, Lucy, go! Luci a Strasburgo. Cane da guardia di Elly, ops! Torno a sette mesi fa, circa, e chiedo scusa se ricordo di me: l’articolo in cui annunciavo la prossima candidatura è preciso nella mia mente, 2 settembre 2023, stavo sotto una tac e mi scoprivano i linfonodi che annunciavano il linfoma eppure dicevo alla dottoressa basita: aspetti un attimo, devo finire il pezzo. Eh, la dedizione al mestiere. Però Lucy. Altro che dedita, lei. Beh, diciamolo, meritava un riconoscimento dopo tanta gavetta, ops! Lo scrivevo dal telefono, con la spalla rotta, ma le dita andavano: Lucy la va, la va, la va all’Europarlamento. Poche ore dopo, Lucy mandava una sorta di sconfessione, nessuna candidatura, niente di niente, makkossafisietemessinteste. Eccoci qua, a sette mesi di distanza. Cronaca di una candidatura annunziata, davvero. I comunisti, quando vogliono dire una bugia, fanno una smentita.

Con la giovane Annunziata alla conquista del falansterio europeo, si apre una saga degna di Dua Lipa e Taylor Swift. Una saga pop. Lucy and the green house. Lucy and the gender. Lucy and the electric machine. Lucy and the taxxxes. Lucy in the lobby. Lucy connecting Ue and Pd. Lucy she did it, fuck, ops!
Lucy a Bruxelles non sarà l’unica o forse sì, ma di certo non l’unica a provarci: ecco s’avanza anche Michele Chi, stessa roba, stessa casa madre, stessi comunisti incorreggibili, ops!, con una lista, lui la chiama così, una lista pacifista e antiguerrafondaia. Per la pace di Putin, si capisce. Contro l’escalescion nucleare, a parte la bomba atomica di Putin. Contro l’espansionismo, però della Nato, mica di Putin. Contro i traffici e i sionismi, cioè se abbiamo capito bene l’Ucraina invasa dalla Russia deve arrendersi, Hamas invasa da Israele deve resistere, “free Palestine”, solo che l’Ucraina non è stata invasa, è lei che ha invaso la Russia permettendosi di esistere. Una provocazione.

Datemi un martello, che cosa ci vuoi fare, lo voglio dare in testa, ai guerrafondai. E ai dissidenti. E ai candidati anti-Putin. Nella lista, il compagno ci imbarca tutta gente democratica, sinceramente a sinistra della rivoluzione d’ottobre, c’è pure Vauro, una cosetta in famiglia. Chissà se pure Baffone Ruotolo, quello dei dossier, ma a sua insaputa. Quando vogliono dire che sono per la guerra totale, senza se e senza “da”, i comunisti fanno una lista pacifista.

Max Del Papa, 15 marzo 2024

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