Se è vero, come diceva Frank Zappa, che l’elemento più diffuso in natura è la stupidità, allora l’ente più diffuso in società, per quanto irrilevante, residuale, è l’ANPI. Ogni giorno la sua gag, adesso lanciano un comunicato demenziale, e va bene che questa è una associazione di reduci secolari, ma qui più che di rincoglionimento progressivo sembra potersi trattare di rimbambimento di ritorno: siamo al livello delle assemblee permanenti nei licei okkupati, roba così.
L’intento propagandistico sarebbe quello di scagliarsi contro il pacchetto sicurezza appena licenziato dal governo, in effetti pare si quasi si teorizzi la licenza piena di delinquenza in tutte le forme e manifestazioni: le ladre rom debbono essere libere di scippare, taglieggiare e rapinare, i loro protettori e padroni liberi di massacrare chi si sottrae e magari reagisce segnalando alle forze dell’ordine, i teppisti climatici debbono avere facoltà di distruggere, vandalizzare, minacciare, paralizzare il traffico, danneggiare, sabotare, costare milioni al contribuente, il quale è tenuto anche a ringraziarli, gli occupatori abusivi vanno premiati e i legittimi proprietari stangati e tartassati, esattamente come adesso, a Caivano vanno lasciati in piena attività ladri, spacciatori, pistoleri, stupratori, chi pesta le forze dell’ordine, magari ai cortei pro Hamas, va reso intoccabile e se mai premiato, nei CPR va lasciata al migrante ampia possibilità di rovina, i blocchi stradali vanno incrementati, la strada deve restare un far west (presumibilmente a beneficio di clandestini e mascalzoni importati) eccetera.
Il delirio non trascura niente, qualsiasi forma di balordaggine viene passata in rassegna e difesa, tutelata, se possibile ampliata almeno in linea potenziale. Il tutto in una fase per cui si ha una violenza al minuto, le stazioni ricordano Gaza, tutti i giorni muore ammazzata almeno una donna, cinque balordi possono sfracellare una utilitaria con dentro un bimbo di 5 anni “per sfida estrema”, chi va a soccorrere la madre invalida può venire accoppata a pugni e pietrate (con la giudice che si sdilinquisce per il “fisico scultoreo” del bruto, nigeriano), le città sono impraticabili, la jihad appena rilanciata dai tagliagole islamici ha esaltato chi le invade più o meno abusivamente, un mascalzone può minacciare di strage un giornalista (Daniele Capezzone) lasciando persino il suo numero di telefono, un commando dei centri sociali mescolati a quelle di “Non una di meno” assalta una sede di Pro Vita per bruciarla, compresi quelli che ci stanno dentro, terrorizzati, gang di “nuovi italiani” imperversano aggredendo perfino le forze dell’ordine, i poveri palestinesi rifugiati qui dicono senza problemi che faremo tutti una brutta fine, che l’Europa e l’Italia ormai sono roba loro, il senso di prepotenza e strapotenza dei nuovi occupanti sembra inarginabile, la situazione è fuori controllo e nessuno prova più a negarlo.
Se mai, la critica che si può fare al pacchetto sicurezza è di essere troppo blando, di essere destinato a restare, come al solito, lettera morta. Perché il vaso di Pandora non lo chiude più nessuno, altro che un pugno di decreti. E la magistratura, che non è rossa: è scarlatta, combina l’impossibile per lasciarla fare franca a teppisti e criminali di strada, meglio se etnici che è una tattica sempre fruttifera per sabotare i governi sgraditi. Andiamo, ANPI, non puoi fare sul serio. Non può crederci persino neppure il Pd, che pure è un ente assai diffuso in natura, nemmeno Elly Schlein, che quanto ad elementi della tavola periodica…
Lasciamo andare. All’ANPI, senile istituzione succhiasoldi pubblici, senza contropartita, debbono davvero versare nel marasma più totale. Però, attenzione, perfino l’ANPI suggerisce qualche impalpabile paradosso squisitamente comunista. Perché il mondo al contrario di questi barricaderi da stampella si esalta nelle società non comuniste, almeno formalmente, dove permane una sorta di democrazia nominale, per quanto malconcia e puttanesca; viceversa nel mondo sovietico o cinese che sognano questi, tradizionalmente le forme di illegalità diffusa e polverizzata verrebbero stroncate nella violenza di Stato più estrema; zingare o non zingare, fannulloni o cialtroni che fossero. Con la non lieve differenza che gli stalinisti e maoisti Godot su rom, zingari e simili si accanivano con particolare crudeltà. È molto istruttivo tutto questo: si chiama fare i compagni con il culo degli altri, ed è la solita vecchia storia. Vecchia come un documento allucinante in cui si spaccia l’illegalità diffusa per diritto alla resistenza e si ciancia di prevenzione volendo dire impunità. Vecchia come certe assemblee di giovani peracottari. Vecchia come l’ANPI.
Max Del Papa, 30 novembre 2023
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