A coda del giornalista del “Fatto Quotidiano” anche l’eurodeputata dem, Alessandra Moretti: “Comprendo la propaganda della giornalista russa, che dice quello che Putin vuole, ma non raccontiamoci la favola che l’Europa non sta facendo niente (riferendosi a Orsini ndr). Putin non vuole negoziare e attribuire responsabilità all’Europa è improprio”.
Sbotta così Nadana Fridrikhson, trasformando il dibattito in un siparietto tra lei e la Berlinguer che ha cercato di arginare in tutti i modi, senza ottenere – però – risultati soddisfacenti. “Sono colpita da quello che sta succedendo in questo studio – afferma irritata Nadana – mi è stato attribuito il titolo di “propagandista” e non mi aspettavo un atteggiamento così intollerante da parte in una televisione europea. Noi in Russia amiamo i giornalisti e non attribuiamo etichette, mentre i suoi colleghi lo hanno fatto ripetutamente” attacca, puntando il dito contro la padrona di casa che, in risposta, punzecchia ancora la professionista russa sottolineando come nel suo paese non sia possibile chiamare ciò che sta accadendo “guerra”, ma solo “operazione speciale”.
Ma Fridrikhson non si ferma e attacca, senza se e senza ma, anche il governo italiano riguardo l’invio delle armi: “Vorrei avere il diritto di replica e il diritto di parola visto che sono stata attaccata. Perché, allo stesso modo, – chiede agli altri ospiti in studio – non condannate Zelensky che ha fatto chiudere tre canali di informazione perché non in linea con la strategia ucraina? Vi rendete conto che i combattenti Azov, che hanno una svastica come segno identificativo, sono uniti all’esercito ucraino e le vostre armi finiscono in mano a loro?”.
“Lei sta facendo propaganda, non noi”, tuona Berlinguer. “Continuate ad offendermi senza darmi il diritto di replica. Date tutti i fatti al vostro pubblico. In Russia si vedono i reportage che passiamo in tv, ma i cittadini possono accedere a tutte le informazioni tramite YouTube, guardando l’operato dei giornalisti europei e di tutto il mondo. Al pubblico russo non è chiuso internet”, conclude Nadana cercando di smentire quell’atteggiamento dittatoriale di un Putin che sembra, dall’inizio della guerra, voler inquadrare il suo popolo su una sola visione, la sua.
Bianca Leonardi, 27 aprile 2022