Il conflitto russo-ucraino si sposta nello studio di “Cartabianca” dove Bianca Berlinguer, nella puntata di ieri sera, si è trovata a dover mediare i colpi di propaganda, sia russa che ucraina. Ospiti principali che hanno scatenato scintille sono stati, tra gli altri, Andrea Scanzi, Alessandro Orsini e la giornalista russa Nadana Fridrikhson della tv russa Zvezda. A creare la bufera la testimonianza della professionista russa, subito additata da Andrea Scanzi come “propagandista” della dittatura di Putin.
“La guerra in Ucraina è iniziata otto anni fa e l’ha iniziata Kiev contro la popolazione pacifica del Donbass – spiega Fridrikhson – L’Europa ha fatto finta di non vedere la tragedia e di non sapere niente di ciò che stava accadendo, come il cimitero dei bambini di Doneck per mano degli ucraini. L’operazione speciale militare russa (come viene definita dai russi ndr) ha il compito di terminare quella guerra iniziata nel 2014, garantendo la sicurezza delle repubbliche separatiste e della Crimea. Vi rendete conto che la Nato è stata complice dell’occupazione del Donbass e dell’uccisione di uomini, donne e bambini?”.
A calmare subito le acque la padrona di casa, Bianca Berlinguer, che però provoca la giornalista: “La Russia, quindi, è arrivata per difendere i territori dei separatisti?”. Proseguendo poi diplomaticamente e spostando l’attenzione sull’Ucraina: “Non possiamo permetterci di confondere i termini della questione. Abbiamo visto la popolazione ucraina sottoposta alle bombe, subendo massacri e discriminazione. Nadana Fridrikhson racconta le cose come fosse solo la popolazione del Donbass a subire violenze”.
Da una parte Orsini, come previsto, si schiera con la giornalista russa: “Continuare a parlare di guerra non salverà le persone. Stiamo assistendo alla rivoluzione delle élite contro le masse e siamo in mano dei pazzi come Boris Johnson. Se la Russia dovesse attaccare un paese della Nato in sua risposta, l’Italia dovrebbe avviare il procedimento di fuoriuscita dalla Nato dichiarando la neutralità e non seguendo Inghilterra e Usa, che stanno portando a un’escalation nucleare del conflitto. Il punto è la subordinazione che l’Italia ha nei confronti della grande potenza americana, Draghi è completamente asservito al potere di Biden e per questo esprimo tutto il mio disprezzo nei suoi confronti”.
Il professore, ultimamente al centro della scena per le sue posizioni molto discusse, spiega chiaramente il suo punto di vista per cui il nostro governo si sta comportando in base ai diktat imposti dagli americani e non facendo caso alle conseguenze terribili che ricadono sugli italiani. “Il nostro è un paese satellite che segue una linea pur non condividendola”, prosegue Orsini.
A non accettare la deriva del dibattito è sicuramente Andrea Scanzi: “Chiedere a una giornalista russa che lavora per la tv, e quindi il ministero della Difesa russa, come si può risolvere il conflitto è sicuramente curioso ed imparziale. Sarà una giornalista bravissima ma sta facendo propaganda raccontandoci che i russi sono i poverini costretti ad invadere l’Ucraina a causa della guerra in Donbass. Ci possiamo anche credere, ma ricordiamoci che nella Russia di Putin i giornalisti liberi fanno una brutta fine”.
A coda del giornalista del “Fatto Quotidiano” anche l’eurodeputata dem, Alessandra Moretti: “Comprendo la propaganda della giornalista russa, che dice quello che Putin vuole, ma non raccontiamoci la favola che l’Europa non sta facendo niente (riferendosi a Orsini ndr). Putin non vuole negoziare e attribuire responsabilità all’Europa è improprio”.
Sbotta così Nadana Fridrikhson, trasformando il dibattito in un siparietto tra lei e la Berlinguer che ha cercato di arginare in tutti i modi, senza ottenere – però – risultati soddisfacenti. “Sono colpita da quello che sta succedendo in questo studio – afferma irritata Nadana – mi è stato attribuito il titolo di “propagandista” e non mi aspettavo un atteggiamento così intollerante da parte in una televisione europea. Noi in Russia amiamo i giornalisti e non attribuiamo etichette, mentre i suoi colleghi lo hanno fatto ripetutamente” attacca, puntando il dito contro la padrona di casa che, in risposta, punzecchia ancora la professionista russa sottolineando come nel suo paese non sia possibile chiamare ciò che sta accadendo “guerra”, ma solo “operazione speciale”.
Ma Fridrikhson non si ferma e attacca, senza se e senza ma, anche il governo italiano riguardo l’invio delle armi: “Vorrei avere il diritto di replica e il diritto di parola visto che sono stata attaccata. Perché, allo stesso modo, – chiede agli altri ospiti in studio – non condannate Zelensky che ha fatto chiudere tre canali di informazione perché non in linea con la strategia ucraina? Vi rendete conto che i combattenti Azov, che hanno una svastica come segno identificativo, sono uniti all’esercito ucraino e le vostre armi finiscono in mano a loro?”.
“Lei sta facendo propaganda, non noi”, tuona Berlinguer. “Continuate ad offendermi senza darmi il diritto di replica. Date tutti i fatti al vostro pubblico. In Russia si vedono i reportage che passiamo in tv, ma i cittadini possono accedere a tutte le informazioni tramite YouTube, guardando l’operato dei giornalisti europei e di tutto il mondo. Al pubblico russo non è chiuso internet”, conclude Nadana cercando di smentire quell’atteggiamento dittatoriale di un Putin che sembra, dall’inizio della guerra, voler inquadrare il suo popolo su una sola visione, la sua.
Bianca Leonardi, 27 aprile 2022