Mentre in Italia si discute, ormai da diversi giorni, dell’abbattimento dell’orsa Jj4, l’esemplare che ha attaccato e ucciso il giovane 26enne Andrea Papi, mentre praticava attività fisica in un bosco nel Trentino; in Canada, si è verificato un evento del tutto simile a quello italiano, ma con decisioni diametralmente opposte. Se nel nostro Paese la gran parte della popolazione si schiera “a tutela” dell’orsa, quindi contro l’abbattimento, i canadesi non hanno dubbi su quale debba essere l’approccio da adottare in caso di attacchi predatori di questi animali.
L’ultimo fatto di cronaca risale allo scorso fine settimane, quando un orso è stato abbattuto nel Jasper National Park, dopo aver aggredito due escursionisti, insieme ai loro cani. Secondo i funzionari, gli animali domestici stavano correndo liberamente, quando lungo il sentiero hanno visto avvicinarsi un orso nero. A quel punto, uno dei due cani ha cominciato ad abbaiare a protezione dei padroni, mentre un altro si è scagliato contro l’orso che poi ha bloccato l’animale.
A quel punto, sono intervenuti gli escursionisti, prima con uno spray anti-orsi e poi lanciando la bomboletta in testa all’esemplare, senza però riuscire nell’intento di far liberare il cane. Secondo i funzionari, l’orso avrebbe trascinato il cane nella foresta, per poi venire sbranato e ucciso. “Questo approccio ravvicinato e aggressivo da parte di un grande orso nero è un comportamento molto preoccupante”, hanno detto i funzionari del parco. “L’attacco al cane e il successivo caching della carcassa – continuano – indica un comportamento predatorio“. Il che ha portato alla decisione comune dell’abbattiment0, poiché l’orso non ha mostrato paura o reazione agli spray ed ai pugni.
Per approfondire:
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La decisione “estrema” arriva nonostante il fatto che gli escursionisti non abbiano riportato ferite durante l’attacco. Le autorità canadesi, quindi, hanno voluto agire in un’ottica di prevenzione: questa volta, la vittima è stato un animale domestico, ma ciò non può escludere che, in assenza dei due cani, l’orso avrebbe aggredito i due uomini. Insomma, se nel nostro Paese si crea un vero e proprio movimento a tutela ed in “solidarietà” dell’orsa Jj4, in Canada vige un orientamento decisamente meno “buonista”, bensì pragmatico, concreto, che analizza il singolo caso in un’ottica di tutela della sicurezza umana.
Nel frattempo, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha disposto una nuova ordinanza di abbattimento dell’orsa. E subito la Lav (Lega anti vivisezione) ha annunciato che presenterà a Procura e carabinieri una diffida alla Apss (Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari), contro l’esecuzione dell’animale. Ma il contenuto del decreto del presidente rimane chiarissimo: “In via precauzionale per la salute e l’incolumità pubblica, è ragionevole abbattere l’animale, anziché accettare anche il minimo rischio che lo stesso possa nuovamente venire a contatto con una persona, pure nell’ambito di tutte le fasi operative finalizzate all’eventuale trasferimento dello stesso in altro luogo”. Questo soprattutto perché “la Provincia non dispone di una concreta alternativa (…) ossia quella di un eventuale trasferimento dell’orsa Jj4 in altro sito esterno alla Regione Trentino Alto Adige/ Südtirol, anche estero, che inderogabilmente offra elevati standard per le esigenze di sicurezza e di incolumità per i suoi frequentatori, nonché per gli operatori e per chi dovesse procedere con le operazioni di trasferimento”.