Cultura, tv e spettacoli

Oscar, lo schiaffo di Will Smith squarcia il velo sui “buoni” di Hollywood - Seconda parte

Perché il ceffone alla cerimonia degli Oscar schiaffeggia i benpensanti del politicamente corretto

Allora? Che dobbiamo fare? Il conduttore ha fatto una battuta (scarsa, squallida, telefonata) e l’attore ha reagito da marito italico, ma senza un minimo di eleganza, di ironia, come uno che non ha le parole in bocca per rispondere a tono: possiamo liquidare tutto come una delle solite bizzarrie dell’iperuranio cinematografico oppure possiamo scendere un po’ più in profondità e preoccuparci. Perché l’America dei veti e degli obblighi, dell’esportazione di cultura strampalata, del processo alla storia e alle statue, l’America patinata e stupida che non sa più chiamare uomo un uomo e donna una donna, che premia come femmina dell’anno e nuotatrice dell’anno due maschi, in realtà patisce una recrudescenza degli istinti primitivi, una violenza di ritorno carsica, come di rigetto per l’eccesso di ipocrisia: dai suoi presidenti, da Trump a Biden, alle sue celebrità, basta poco per sclerare. Però con l’aria di dire: beh, noi possiamo.

Invece appena è un qualsiasi altro abitante del pianeta a riscoprirsi umano, troppo umano, alzano il ditino e sparano la morale. Una morale insostenibile, visionaria, imbecille. E ipocrita, troppo ipocrita. Eh no, cari, prima dovete curarvi voi e il vostro Black Lives Slapper. E lasciateci anche un po’ vivere, che da due anni abbiamo i giorni tutti uguali e la colpa certo è nostra, che non sappiamo resistere a un greenpass e critichiamo gli ucraini che resistono ai carrarmati, ma forse un po’ di responsabilità, magari indiretta, magari riflessa, ce l’avete pure voialtri, o no?

Max Del Papa, 28 marzo 2022

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