Esteri

Ospedale Gaza, Idf mostra le prove: “Ecco perché il missile era di Hamas”

Israele: non è stato un nostro raid. Spunta l’intercettazione tra due terroristi. Le zone di lancio vicine alle aree residenziali

Missile Ospedale israeliano

L’esplosione sull’ospedale battista Al-Ahli nella Striscia di Gaza impressiona i leader mondiali, fa saltare l’incontro tra Biden e i leader arabi, scandalizza i media. Ma di chi è la colpa? Dei bombardamenti israeliani, come rapidamente affermato da Hamas e rilanciato dai media internazionali, oppure di un fallito razzo dei jihadisti finito contro gli stessi palestinesi?

Partiamo dai fatti. Alle ore 18.59 di ieri sera, l’ospedale è stato colpito da qualcosa di esplosivo. I morti pare siano almeno 300, molti dei quali civili, feriti, sanitari. Una strage, senza dubbio. Ma cosa l’ha provocata? La guerra vista nei videogiochi sembra sempre così precisa e chirurgica, poi però nella realtà è ben diversa. Gli errori costano caro e vengono usati dalle rispettive propagande. Chi ha premuto il “grilletto”? Il ministero della sanità palestinese accusa, ovviamente, i bombardamenti di Israele e anche i gestori dell’ospedale parlano di un “missile israeliano” che ha provocato un “massacro deliberato“. Pezze di appoggio? Poche. Tel Aviv, invece, risponde tramite l’Israel Defense Forces (Idf) mostrando foto, video e documenti inediti.

Primo: un filmato inedito mostrerebbe “un razzo sparato contro Israele” esplodere in aria proprio alle 18.59, ovvero nell’orario in cui è stato colpito l’ospedale. Secondo: il video non è di “fabbricazione israeliana”, ma viene trasmesso per la prima volta dalla tv araba Al Jazeera (sembra un dettaglio indifferente, ma non lo è). Terzo: secondo le forze armate israeliane, gli attacchi aerei provocano sul campo dei danni ingenti che non si vedrebbero nelle immagini post esplosione dell’ospedale: “Non ci sono danni strutturali e non c’è un cratere – ha detto il portavoce Daniel Hagari – questo vuol dire che i danni non sono stati causati da un raid aereo”.

Nella riunione di stamattina con la stampa, Israele ha chiarito la propria ricostruzione dei fatti. “Alle 18:15 Hamas ha lanciato una raffica di razzi contro Israele. Alle 18:59 una raffica di circa 10 razzi è stata lanciata dalla Jihad islamica da un vicino cimitero. Erano le 18:59 quando è arrivata la notizia di un’esplosione all’ospedale di Gaza City. Secondo la nostra intelligence, Hamas ha controllato i rapporti, ha capito che si trattava di un razzo della Jihad islamica che aveva fatto cilecca e ha deciso di lanciare una campagna mediatica globale per nascondere ciò che era realmente accaduto. Sono arrivati ​​al punto di gonfiare il numero delle vittime”. L’entità del danno, secondo Hagari, sarebbe dovuta alla testata di un razzo della Jihad islamica di cui una parte di propellente sarebbe ancora visibile dalle immagini “a causa del breve volo del razzo”. Tel Aviv mostra anche la “prova visiva” delle immagini a infrarossi del parcheggio: “Nessun cratere può essere identificato. E tutti i muri degli edifici circostanti sono intatti”.

Israele non ha preso bene la rapidità con cui i giornali internazionali hanno “immediatamente riportato le affermazioni non verificate di Hamas”. Erano “bugie”, assicura l’Idf, soprattutto perché “è impossibile sapere cosa sia successo con la rapidità con cui Hamas ha affermato di saperlo”. A differenza di Hamas, in effetti, l’Idf ha avviato un esame immediato, che è stato supervisionato “dai più alti livelli di comando”. Israele ha verificato che le proprie forze in quel momento non hanno avviato operazioni di attacco via terra, mare o aria. Poi ha tracciato coi radar i missili lanciati dai terroristi al momento dell’esplosione. E infine ha analizzato la traiettoria dei razzi che “conferma che sono stati lanciati in prossimità dell’ospedale”.

Infine, il colpo di scena. “Disponiamo di informazioni – fa sapere l’Idf – comunicazioni tra terroristi che parlavano della mancata accensione del razzo. I terroristi si sono accorti che un razzo aveva fatto cilecca e hanno fatto specifico riferimento all’ospedale. Abbiamo effettuato un controllo incrociato di questa intercettazione con altre fonti di intelligence per confermarne l’accuratezza”. L’intercettazione potete ascoltarla qui. “È la prima volta che vedo un missile come questo fallire ed è per questo che diciamo che appartiene alla Jihad islamica palestinese”, dice il primo operatore di Hamas. Risponde il “collega”: “Stanno dicendo che le schegge del missile sono nostre e non schegge israeliane. Non avrebbero potuto trovare un altro luogo da cui sparare?”. Replica ancora il primo operatore: “Non importa, sì: l’hanno sparato dal cimitero dietro l’ospedale, ha fatto cilecca ed è caduto su loro stessi”.

C’è poi da considerare anche un altro fattore. Non è la prima volta che i razzi sparati da Hamas o dalla Jihad Islamica fanno cilecca, cascano all’interno di Gaza in uno dei luoghi più densamente popolati al mondo e provocano vittime palestinesi. Tel Aviv, come potete vedere qui sotto, mostra non solo quanto sarebbe successo ieri sera, ma anche i precedenti casi di missili che – anziché procedere verso Israele – fanno un’improvvisa inversione di rotta e come un boomerang finiscono con ammazzare civili palestinesi. “Durante questa guerra – fa sapere Israele – abbiamo contato circa 450 razzi che hanno fatto cilecca e sono caduti all’interno di Gaza”.

Il problema è un altro: Hamas spesso è solito piazzare le proprie aree di lancio missili in zone residenziali, con a fianco le case degli abitanti. Questo non solo espone i civili ai raid israeliani, che per colpire i terroristi devono fare attenzione a non provocare ingenti danni collaterali. Ma aumenta il rischio che un lancio fallito dalla stessa Hamas finisca col cadere nel proprio territorio.

https://twitter.com/IDF/status/1714483112023846926

“Condividiamo queste informazioni anche con i nostri partner, in primis gli Stati Uniti – dice il portavoce israeliano – Vogliamo la massima trasparenza, perché prendiamo molto sul serio qualsiasi incidente che coinvolga civili. Sfortunatamente, molti media hanno immediatamente riportato le dichiarazioni provenienti da Gaza, controllata da Hamas, che incolpavano Israele. Invece di aspettare l’esame di informazioni credibili da parte dell’Idf, alcuni media si sono affidati alle bugie di Hamas. Alcuni di questi titoli sono ancora pubblicati e non sono stati corretti. Capisco il desiderio di dare la notizia, ma spero che sarete tutti d’accordo sul fatto che l’accuratezza e l’attendibilità delle informazioni vengono prima della velocità”.

Aree partenza missili jihad islamica

Ovviamente le prove avanzate da Israele sono fornite da una delle parti in causa. E dunque ogni dubbio sulla ricostruzione è ovviamente legittimo. Di certezze ce ne sono sempre poche in guerra e c’è chi sostiene che un razzo palestinese non avrebbe potuto creare un simile disastro. Resta però una certezza: nel momento in cui scriviamo, il mondo attende ancora che dalla Striscia di Gaza chi accusa Tel Aviv porti prove documentali all’attenzione del mondo. Come fatto da Israele.

Giuseppe De Lorenzo, 18 ottobre 2023