Ospedale Tivoli, Cartabellotta delira sui tagli alla sanità

Il presidente della Fondazione Gimbe dà la colpa ai presunti fondi tagliati. Come al solito sbaglia bersaglio

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Ospedale Tivoli Cartabellotta

Il genio di oggi è senza dubbio Nino Cartabellotta. Io ho una particolare simpatia per lui, non solo per le sue posizioni estremiste durante il Covid, quando aveva un grande successo per le sue grida chiusuriste. Ho infatti capito la malafede di Cartabellotta per una vicenda che mi ha riguardato. Quando ho intervistato Zelensky insieme a Vespa ed altri, è riuscito scrivere in un tweet che io non avevo stretto la mano a Zelensky. Si trattava di una cazzata ed ho capito qual è la scientificità di uno come lui.

Sulla Stampa, oggi c’è una pagina intera dove l’illustre medico scrive che il caso dell’ospedale di Tivoli è il tragico risultato dei tagli alla sanità. Insomma, quando qualche cosa funziona male nel pubblico è perché i privati ed i politici sono cattivi perché non danno soldi sufficienti alla sanità. Poi in realtà quando vai a vedere i numeri capisci che questi slogan sono tutte panzane. Basta infatti leggere il Messaggero per scoprire che per l’edilizia sanitaria sono stati messi a disposizione da tutti i governi 30-35 miliardi, ma questi fondi non sono stati spesi dalle regioni che evidentemente hanno altre priorità.

Inoltre, ristrutturare un ospedale non è cosa da poco: vuol dire togliere le persone che in quel momento vi sono ricoverate e imbattersi con problematiche burocratiche per fare le gare e quindi concedere gli appalti. Il punto è che quello che dice Cartabellotta non c’entra niente. Tutti sapevano che l’ospedale di Tivoli era l’ottavo peggiore ospedale d’Italia e non ha ucciso tre persone perché mancavano i soldi, ma perché se ne sono fottuti di seguire le norme che invece un qualunque ospedale privato avrebbe dovuto seguire. Se ne sono fottuti dei controlli perché l’unico che c’è stato è avvenuto nel 2016. Punto e basta.

Non andiamo a trovare altre scuse. Ci sarà forse un responsabile, ma non lo troveranno mai ovviamente. Il punto fondamentale è che il pubblico fa schifo. Talvolta anche il privato fa schifo, ma certamente quando fa schifo gli facciamo un mazzo tanto, mentre quando succede qualcosa nel pubblico non ci sono conseguenze.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 10 dicembre 2023

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