In apertura della puntata di lunedì di Omnibus, in onda su La7, la conduttrice Gaia Tortora ha annunciato che la storica catena di alberghi pugliesi, la Caroli Hotels, ha deciso di chiudere i battenti con decorrenza immediata, mandando a casa circa 300 dipendenti. Dopo aver ricevuto una bolletta dell’energia elettrica di 500 mila euro, la società che gestisce i 5 alberghi della catena, in attività dal 1966, si è vista costretta a gettare la spugna.
Dopodiché, sempre sul tema caldissimo dei costi energetici, si è passati ad un altro settore in grave crisi: quello delle Rsa, acronimo che sta per Residenze sanitarie assistenziali. In Italia ve ne sono circa 4.500 e almeno 2 mila di queste rischiano a breve di fare la stessa fine della Caroli Hotels, con gravissime conseguenze sul piano sociale.
Intervistata in merito, la dottoressa Stefania Giordano, medico responsabile della Rsa Salus di Roma, ha elencato in estrema sintesi le ragioni di un dissesto finanziario in fase terminale. In primis, ha esordito citando i costi quadruplicati delle bollette, dopodiché quelli legati al vitto e alla gestione ordinaria degli ospiti e per ultime, mano non meno importanti, le spese assai elevate che la gestione dei protocolli anti-Covid ancora oggi impone, attraverso le ben nota triade di mascherine, tamponi e sanificazione degli ambienti.
Ovviamente a nessuno dei presenti in studio è venuto in mente di, dopo quasi tre anni di follia sanitaria, avanzare dubbi e perplessità in merito al perdurare degli stessi, sempre più inutili protocolli, soprattutto alla luce della preoccupante emergenza energetica che rischia di farci rapidamente precipitare nell’inferno di una economia di sussistenza. Dopo la moria di imprese causata da una gestione della pandemia, che definire autolesionistica è poco e che ha fatto lievitare il nostro già colossale debito pubblico di 20 punti, oggi l’Italia, Paese di trasformazione quasi privo di risorse proprie, deve confrontarsi con uno choc ancora più serio.
Ebbene, in estrema sintesi, forse sarebbe cosa giusta smetterla definitivamente con la distruttiva liturgia per il controllo di un virus oramai depotenziato, il cui unico e deleterio effetto è quello di aumentare i costi di famiglie e imprese, tenendo in isolamento fiduciario persone positive ma sanissime che invece di produrre Pil sono costrette a divagarsi con la Settimana enigmistica.
La speranza, quella autentica, è che Giorgia Meloni, premier in pectore, non appena insediata mandi immediatamente in soffitta i citati protocolli, che troppi danni hanno causato al sistema economico e sociale.
Claudio Romiti, 4 ottobre 2022