Rassegna Stampa del Cameo

Otto al mondo hanno metà della ricchezza mondiale. Fake o verità?

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A fine anno arrivano i dati sulla ricchezza dei cosiddetti Paperoni. Appartengono a quelle notizie i cui contenuti si consumano nei titoli, se vai nei dettagli scopri che spesso sono sbagliati, se non nella sostanza, nella composizione.

Per esempio, l’Ong Oxfan che si batte per “la riduzione della povertà globale” (non vedo un obiettivo strategico più nobile di questo al mondo) ma per campare ha un obiettivo tattico terra a terra, “ottenere finanziamenti per se stessa”, si è inventata una modalità comunicazionale geniale perché di grande impatto mediatico.

Eccola: “Otto persone al mondo hanno la stessa ricchezza di metà della popolazione del mondo (3,75 miliardi)”. Detta così sembra una profezia di Karl Marx, se approfondiamo diventa una battuta di Groucho Marx.

Come l’ha costruito questo parallelo? Il criterio per stabilire la ricchezza delle persone fisiche, nella fattispecie degli “Otto”, è quella di Forbes, impeccabile. Per calcolare il patrimonio dei 3,75 miliardi di persone più povere si è avvalso dello studio di Credit Suisse “Global Wealth Report” altrettanto impeccabile.

Ma qua il criterio adottato è quello della ricchezza netta, cioè patrimonio meno debiti, corretto per altri versi, ma distorcente se semplicemente incrociato con la lista Forbes.

Messa così è una fake news istituzionale perché offre ai maggiordomi degli “Otto” la possibilità di demolirla facilmente, facendo passare il messaggio che essendo falsa la comparazione, sono falsi i dati base, il che non è vero e lor signori lo sanno.

Ogni anno il giochino si ripete, sui giornali la prima notizia riporta la comparazione (falsa), poi arrivano i “maggiordomi” che la smantellano, con vagonate di ironia. I prufesur danno il meglio di sé in questi casi, si sentono gatto e noi cittadini diventiamo idioti topini bianchi.

Solo menti raffinate possono concepire notizie vere, che fanno diventare artatamente fake solo per demolire la notizia vera iniziale, quella che gli sta a cuore. Una figata pazzesca direbbe Crozza.

Manca totalmente il commento che spetterebbe a noi giornalisti, spesso ridotti a topini bianchi.

Gli “Otto” (ottanta o ottocento poco importa) diventano spaventosamente ricchi non per loro merito, anzi non fanno assolutamente nulla (questa è la notizia!), perché è il modello del ceo capitalism che, in automatico, crea ricchezza per loro e povertà per tutti gli altri, destinati a diventare progressivamente zombie.

Anzi gli “Otto” e i loro compari sono in evidente imbarazzo, guardateli, si percepisce una sofferta vergogna, in pubblico sembrano dei barboni eleganti.

Colpa di questa massa mostruosa di quattrini che si ritrovano, eppure non si danno neppure i dividendi, osservateli: sono disperati.

Allora si buttano sia nella beneficenza più selvaggia, sia invitano i loro Governi a dare a quelli che loro hanno impoverito il mitico reddito di cittadinanza, affinché rimangano almeno nella fascia alta degli zombie. Ormai i politici, al governo o all’opposizione, si dedicano esclusivamente ad alleviare la povertà, allo sviluppo ci pensa il modello in automatico.

Un giochino micidiale perché banale. Mi chiedo, cancellare un modello rivelatosi meraviglioso in teoria e criminale nella pratica sarebbe eccessivo?