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Otto domande a Borghi sul Mes: “Domani scopriremo chi è verme e chi è patriota”

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Alla vigilia dell’ennesima puntata su come far fallire l’Italia con il Mes, abbiamo chiesto delucidazioni al deputato leghista Claudio Borghi.

1. Domani si voterà per la riforma del Mes. Onorevole Borghi, ci spiega cos’è?
Il trattato del Mes è un sistema per far fallire i debiti pubblici dei Paesi dell’eurozona modello Grecia, per dare un’idea.

2. In che cosa consiste la riforma del trattato del Mes?
La riforma del Mes è un sistema che oltre a garantire il fallimento dei Paesi dell’eurozona, ma in particolare l’Italia, assicura anche che l’Italia eventualmente debba pagare i fallimenti delle banche tedesche.

3. Cosa comporta l’attivazione del Mes prima e dopo la riforma?
L’attivazione del Mes comporta per il Paese che la richiede la sottoscrizione di un debito con un creditore privilegiato. Prima della riforma si crea il problema di segmentazione del debito, ovvero un creditore che salta davanti a tutti gli altri risparmiatori – e no, non è mai una buona idea. Dopo la riforma sarai costretto a farlo.

4. L’Istituto del Mes è connesso all’Ue?
È una finanziaria indipendente basata in Lussemburgo e non sottoposta a nessuna legislazione.

5. Se l’Italia non dovesse opporsi alla riforma, in caso di dissoluzione dell’Ue o Italexit, negli anni futuri questo trattato che fine farebbe?
In caso di dissoluzione dell’Ue continuerebbe a essere in vigore perché non è un trattato dell’Ue: saremmo paradossalmente vincolati a esso.

6. Veniamo ora alla votazione di domani: riuscirete a impedire che l’Italia sia svenduta anche questa volta? Ci sarà una presa di coscienza del Pd e del M5s?
Non dipende da me: sicuramente dal Pd non c’è d’aspettarsi nulla, nel M5s qualcuno che considera la misura colma c’è, staremo a vedere.

7. Conosce il Ciae? Quello che vuole riunire Roberto Gualtieri per il Recovery fund?
Misteri della scienza, non conosco il Ciae. Ho visto che Conte vuole fare una task force da 300 e, come gli ho detto altre volte, può farne una da 600 e una da 300, così la chiama Camera Conte e Senato Conte, dopodiché è a posto, si trova un bel Parlamento ma con la differenza che lo nomina lui.

8. Ma Gualtieri dice: “Tutta l’Europa ha bisogno che il Next Generation Eu parta”. Lei cosa ne pensa?
Penso che il Next Generation Eu sia una bolla mediatica, creata sul nulla: vengono spacciati per centinaia di miliardi dei prestiti e alla fine tutto si riduce a un aumento del bilancio dell’Ue, con 80 miliardi per l’Italia che verranno ripagati dall’Italia stessa. Un’altra ideona insomma…

Borghi ci racconta cosa rimarrà per certo dopo la giornata di mercoledì, ovvero due elenchi di nomi: “I patrioti e i vermi”. precisa anche che nella seconda categoria saranno inclusi gli astenuti e gli assenti ingiustificati.

Sara Elisabetta Von Jung, 8 dicembre 2020