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Overgreen (Salvatore Di Bartolo)

In un’Europa sempre più svuotata e in perenne crisi d’identità, l’ecologismo sembrerebbe essere divenuto a tutti gli effetti il nuovo culto di riferimento. Un’autentica religione civile, con tanto di Messia, reincarnatosi nel corpo di una giovane attivista svedese, con una propria visione del mondo e dell’uomo, con i propri riti, i propri sacrifici e i propri proseliti, che sempre più numerosi si prostrano riverenti al “Dio verde”.

Il nuovo “oppio dei popoli” di un’Europa ormai scristianizzata, come lo definisce Salvatore Di Bartolo nel suo Overgreen – L’altra faccia della rivoluzione verde, parafrasando proprio quel Karl Marx a cui tanto i seguaci del green sembrano ispirarsi. Si, perché, a ben vedere, l’ecologismo presenta tutti i tratti distintivi di un’ideologia socialista. Infatti, facendo ricorso ai medesimi artifici retorici del marxismo, gli ecofanatici sono riusciti a sovvertire la realtà facendo passare l’idea che la presenza umana sulla terra pregiudicherebbe l’esistenza stessa del pianeta. In questa perversa concezione del mondo, l’uomo assurge a nemico giurato dell’ambiente, in quanto lo sfrutterebbe oltremodo minandone la sostenibilità e pregiudicando altresì le esigenze della generazioni future.

Come fa notare Di Bartolo nel suo libro, dunque, marxismo ed ecologismo sono due facce della stessa medaglia, essendo l’ecologismo nient’altro che l’ultima e più accattivante trasfigurazione del marxismo.  Su tali presupposti ideologici si erge il culto del green, la religione civile più professata d’Europa, la nuova ideologia dominante capace di permeare le politiche di un’Unione sempre più miope, le cui posizioni appaiono spesso e volentieri del tutto incomprensibili e totalmente scollegate dalla realtà.

Proprio sulle discutibili scelte delle istituzioni comunitarie si concentra buona parte del lavoro di Di Bartolo, che nel suo libro riesce a cogliere le principali criticità delle “direttive green” in fase di adozione in sede comunitaria, mettendo altresì in guardia il lettore dai potenziali effetti – devastanti secondo il punto di vista dell’autore – sull’economia e sulla cultura europea connessi al recepimento delle suddette direttive nei paesi membri.
La posta in gioco è dunque altissima, come scrive lo stesso Di Bartolo, ad essere a repentaglio sono l’economia e il futuro dell’Europa, unitamente ai capisaldi della cultura occidentale, che rischiano tragicamente di crollare sotto le martellanti invettive dei profeti della nuova ideologia dominante.

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