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Pace subito o mai più

Il presidente americano vede Starmer. Oggi l’incontro con il leader di Kiev per l’accordo sulle terre rare

Trump Putin Zelensky © alexlmx tramite Canva.com
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Ieri l’incontro con Keir Starmer, oggi il vertice con Volodymyr Zelensky. Agenda fitta per Donald Trump, al centro del futuro dell’Ucraina. Ieri, incontrando il premier britannico, il presidente americano ha aggiustato il tiro a proposito del leader di Kiev: dopo averlo definito “un dittatore” pochi giorni fa, ha precisato di avere “molto rispetto per lui”. L’incontro con Starmer è stato “tremendamente produttivo”, ha spiegato Trump, rimarcando che “il disastro in Ucraina mostra perché è così importante che la Gran Bretagna e altri partner Nato facciano grandi investimenti nelle loro capacità di difesa, in molti casi del 4% o 5% del Pil sarebbe appropriato”. Starmer, dal canto suo, ha tenuto a evidenziare che “in Ucraina serve una pace che non ricompensi l’aggressore”.

Pur fiducioso sul raggiungimento di un accordo di pace per l’Ucraina, Trump ha rimarcato “o la tregua in Ucraina avverrà presto o non ci sarà affatto”. L’incontro con Starmer aveva un duplice obiettivo: convincere Washington che la pace in Ucraina durerà solo se anche Kiev e gli europei siederanno al tavolo dei negoziati con Mosca insieme agli Usa e anche spingere per avere garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti. E su quest’ultimo punto è arrivata un’importante apertura da parte del tycoon: l’accordo sulle terre rare sarà un “backstop”, cioè una garanzia di sicurezza da parte americana nei confronti di Kiev.

Altro dossier sul tavolo è l’eventuale missione di peacekeeping. Al momento non ci sono troppe speranze che le truppe statunitensi vi prendano parte, ma gli alleati di Washington spingono sul fatto che il piano possa funzionare solo con un supporto Usa per le forze europee sul terreno attraverso intelligence, sorveglianza e supporto aereo. Il ragionamento di Starmer è stato categorico: senza le garanzie di sicurezza di Trump, il presidente russo Vladimir Putin potrebbe ordinare una nuova invasione dell’Ucraina. Sul punto The Donald è stato altrettanto netto: prima di tutto serve raggiungere un accordo di pace. Poi ha aperto uno spiraglio: “Siamo un backstop perché saremo laggiù, lavoreremo nel Paese”. In soldoni, Mosca ci penserebbe due volte ad attaccare l’Ucraina se Washington costruisse un’impronta economica nel Paese per estrarre minerali critici.

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Non è tutto. Nel corso del suo dialogo con Starmer, Trump s’è detto favorevole all’applicazione dell’Articolo 5 del Trattato Nato se venisse invocato dalle truppe Nato eventualmente dislocate in Ucraina in funzione di peacekeeping, a fronte di un’aggressione da parte russa. Allo stesso tempo, ha rimarcato che “non ce ne sarà alcuna ragione”. Nel corso della giornata di ieri è stato registrato a Istanbul un nuovo incontro tra le delegazioni di Washington e Mosca dopo quello di Riad. Un segnale distensivo, anche se la strada è in salita. Il Cremlino ha tenuto a precisare che sui territori annessi non intende trattare: “Questi territori sono diventati parte integrante del nostro Paese. È un fatto assolutamente indiscutibile”, ha detto il portavoce Dmitry Peskov. La diplomazia ucraina ha definito “ridicole” le dichiarazioni del Cremlino: “La Russia non può rivendicare nessuno dei territori ucraini. È ridicolo il modo in cui i funzionari russi fanno riferimento alla costituzione russa per giustificare le annessioni”.

Il prossimo step da monitorare sul conflitto è il già citato incontro tra Trump e Zelensky. Non sarà solo l’occasione per mettere nero su bianco l’accordo sulle terre rare – che darebbe agli Usa accesso ai minerali ucraini usati in vari settori cruciali, dall’aerospazio alla difesa – ma anche un modo per gettare acqua sul fuoco dopo i veementi botta e risposta a distanza. Un clima di tensione testimoniato dall’indiscrezione lanciata da Bfmtv: Trump avrebbe voluto annullare la visita di Zelensky, ma sarebbe stato Macron a fargli cambiare idea. Domenica, invece, sarà il turno del vertice dei leader europei a Londra, mentre il 6 marzo a Bruxelles si svolgerà un vertice Ue straordinario.

Franco Lodige, 28 febbraio 2025

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