Cronaca

Padova, follia immigrazione: nigeriano con l’ascia assalta due agenti

Il poliziotto gli spara alle gambe: il 32enne ferito e arrestato. Irregolare, era noto alle forze dell’ordine: taser e peperoncino non erano riusciti a fermarlo

Immagine generata da AI tramite DALL·E di OpenAI e © aijohn784 tramite Canva.com

A Padova, ma in tutto il Veneto, gli agenti dicono che “la situazione ormai è sfuggita di mano”. Aggressioni, violenze, pericoli. A dimostrarlo c’è l’ultimo clamoroso caso che non si è trasformato in tragedia un po’ per la caparbietà dei poliziotti un po’ per volere del Fato. Un nigeriano armato di ascia ha tenuto sotto scacco tutte le forze dell’ordine della città per un’ora, ha aggredito due uomini in divisa, ha cercato di ammazzarli finché uno di loro ha esploso alcuni colpi di pistola alla gamba per fermarlo.

Sono le 4 di mattina del 16 dicembre quando arriva una telefonata per segnalare un soggetto esagitato che brandisce un’ascia in una zona tra la stazione e il centro storico. In un primo momento interviene una volante, poi sul posto si precipitano praticamente tutte le forze dell’ordine a disposizione al momento: i mezzi della Questura al completo, polizia municipale e carabinieri. Per quasi un’ora gli agenti cercano di calmare il soggetto. Tutto inutile. Lo stato di alterazione è tale che neppure lo spray al peperoncino o il taser sortiscono alcun effetto. Ad un certo punto l’uomo armato di ascia si avventa contro due poliziotti: il primo riesce a proteggersi dietro la volante, il secondo invece non può far altro che aprire il fuoco. “Il collega ispettore si è trovato con le spalle al muro – spiega a nicolaporro.it Maurizio Ferrara, segretario generale Fsp Veneto – l’ascia era vicina e ha dovuto sparare. Se il taser non era riuscito a fermarlo, immaginate quanto poteva essere agitato e pericoloso”.

I colpi di pistola hanno attinto l’uomo, senza ucciderlo. Dopo i soccorsi, è stato arrestato con l’accusa di tentato duplice omicidio ed è adesso piantonato in ospedale. Si tratta di un cittadino nigeriano di 32 anni, irregolare sul territorio italiano, con numerosi precedenti per resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. In gergo si dice che il 32enne era “attenzionato” da diverso tempo, senza mai spingersi a tanto, ma era una bomba pronta ad esplodere. Addosso gli sono stati trovati, oltre all’ascia, anche due coltelli (uno a serramanico e un’altro di tipo svizzero), a dimostrazione della pericolosità del soggetto.

“Non ha fine la catena di gravi episodi che con cadenza quasi quotidiana vede i poliziotti delle volanti di Padova e delle altre forze di polizia impegnate a fronteggiare una criminalità sempre più aggressiva ed impunita”, lamenta Ferrara. La colpa? “Leggi che nulla fanno per fornire ai colleghi quegli strumenti indispensabili per tutelare loro stessi e garantire la necessaria sicurezza delle nostre città”. La polizia registra un “vero e proprio crescendo di odio” nei suoi confronti. “Da Verona a Padova la storia è sempre la stessa – insiste Ferrara – disprezzo per la polizia e inosservanza totale di ogni regola di civile convivenza. Non ha più senso continuare su questa strada, è ora di dire basta”. Solo ieri, in fondo, il segretario provinciale dell’Fsp di Padova Luca Capalbo aveva lanciato l’allarme sui rischi che gli agenti corrono a lavorare nelle stazioni, spesso trasformate in terra di nessuno.

Le domande di fondo restano due. Primo: cosa ci faceva un signore irregolare, alterato, armato di ascia in giro per una città italiana? E secondo: stavolta è andata bene, grazie alla lucidità del poliziotto che ha sparato mirando bene alle gambe; ma se avesse ucciso il nigeriano, si sarebbe beccato un’indagine per eccesso colposo di legittima difesa?

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