Fatto sta che da almeno fine maggio i giornali locali documentano l’orrore dei familiari costretti a vedere i loro cari abbandonati in un luogo increscioso. La faccenda è così tragica che l’assessore comunale Toni Sala ha dovuto addirittura chiedere aiuto agli scout. I giovanissimi col fazzolettone dovrebbero accogliere i familiari dei defunti, accompagnare gli anziani “nel deporre gli omaggi floreali” e se riescono dovrebbero anche rimuovere i fiori secchi per dare un minimo di decoro alla “discarica”. Alcune delle bare, giusto per dare un’idea, aspettano di essere trasferite anche da un anno. Un anno. Dodici lunghi mesi in cui i parenti sono dovuti andare a dire l’eterno riposo schivando le bare abbandonate lungo il corridoio. “C’è mio padre, qui, da qualche parte – scrive il giornalista Roberto Puglisi su livesicilia.it – Ma non ho voglia di andarlo a trovare perché sono sopraffatto da quello che vedo”. E Orlando? Due giorni fa diceva: “Dalla prossima settimana trasferiremo da 20 a 40 bare al giorno”. Di questi ritmi ci vorrà almeno un mese, sempre che non si presentino altri problemi. Intanto il 26 giugno il sindaco sarà ad una iniziativa con le Ong “per ribadire l’urgenza dell’accoglienza e del salvataggio in mare”. Perché “le vite contano”. La dignità dei defunti, a quanto pare, molto meno.