“Darò ordine di abbattere qualsiasi oggetto volante che rappresenti un rischio per gli Stati Uniti”. È questo il messaggio del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, dopo la settimana controversa che ha visto abbattere da Washington tre oggetti non identificati nei cieli del territorio americano. Proprio ieri sera, il numero uno della Casa Bianca si è presentato in conferenza stampa, ribadendo che l’amministrazione dem sta lavorando “per stabilire nuovi parametri per l’identificazione di oggetti volanti”. Al momento, però, nulla fa pensare che i tre ufo fossero collegati al regime cinese, nonostante i primi indizi vennero subito rivolti contro Pechino.
Come affermato da Biden, l’ordine di abbattimento deriverebbe da un pericolo per gli aerei commerciali: “Ho ordinato di abbatterli perché rappresentavano un rischio per il traffico aereo. E ancora: “L’abbattimento del pallone-spia (lo scorso 4 febbraio) è stato un chiaro segnale alla Cina, ma non vogliamo il conflitto con Pechino. Continuerò a parlare con il presidente Xi”, ha concluso Biden, il quale però ha specificato di “non voler chiedere scusa” per aver ordinato la distruzione del pallone-spia del Dragone, ovvero il primo oggetto non identificato sui cieli statunitensi.
Nel frattempo, il gelo tra Washington e Pechino continua a persistere. Pochi giorni fa, è stata la medesima Cina a denunciare la presenza di una decina di palloni-spia americani sui propri cieli. La notizia è stata riportata dal Global Times, quotidiano spalla del regime comunista, anche se non sono stati pubblicati né video né fotografie. Allo stesso tempo, è anche Taiwan ad entrare nella crisi diplomatica, affermando come il Dragone – ormai da anni – sia dedito al compimento di queste azioni sui cieli della zona economica esclusiva dell’isola di Formosa.
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Dichiarazioni, quelle di Taipei, che sono state seguite dalla visita dell’assistente Segretario alla Difesa per la Cina, Michael Chase, arrivato proprio questa mattina a Taiwan. Il messaggio è chiaro: “Il sostegno e le relazioni difensive degli Stati Uniti con Taiwan rimangono allineati contro l’attuale minaccia rappresentata dalla Repubblica Popolare Cinese”. Parole che irriteranno ancora di più i vertici di Pechino, soprattutto dopo la decisione unilaterale di Washington di far saltare l’incontro tra il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, e l’omologo cinese, Wang Yi, anche se potrà essere possibile un ricongiungimento a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, fissata per il fine settimana.
La vicenda dei palloni-spia, però, si è estesa anche all’Ucraina, dove il governo di Kiev ha denunciato la presenza di sei oggetti volanti non identificati durante l’allerta aerea. Secondo informazioni non confermate dei media, riprese dal Guardian, si tratterebbe di palloni con equipaggiamento di ricognizione, forse inviati per individuare e confondere proprio le difese anti-aeree.