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Paola Egonu ci manca di rispetto: razzista dillo a qualcun altro

Per la pallavolista Paola Egonu l’Italia sarebbe un Paese razzista, un’offesa per tutti gli italiani

Paola Egonu è più carica per Sanremo che per una finale olimpica: “Sono nera, sono lesbica, sono fluida, sono immigrata e sono donna”. Della serie: non ci va? C’è qualcosa che non va? No, no, va bene il minestrone globallista: immigrata? Non era cresciuta, fin dalla culla, nel Padovano, Alabama d’Italia infestata dai ku klux klan al prosecco, dove non far nascere un figlio per non fargli passare “tutta la merda che ho vissuto io”. E come no.

Qualcuno deve aver fatto notare alla stangona che l’ha sparata proprio grossa questa volta, e lei, in conferenza stampa all’Ariston, dove ovviamente nessuno osa contraddirla, ritocca a modo suo la verità, cioè poche certezze ma sfasate: “Non ho mai detto quella frase” (insomma si dissocia da se stessa). E’ un episodio che posso raccontare. Prima della pandemia, c’erano un sacco di casi in America, quando è nato il movimento Black Lives Matter. Io e mia sorella ne abbiamo parlato preoccupate: caspita, ci siamo dette, un domani potrebbe essere mio fratello, mio figlio. Era una preoccupazione, non ho detto che far nascere un bimbo di colore in Italia sarebbe stato condannarlo all’infelicità. Io non sono infelice, anzi sono molto felice. Quella frase è una esagerazione”. Una iperbole, direbbe Michelona Murgia. Caspita. Cospito. E alla felicità che chiude la supercazzorla egonutistica, tocca scomodare, ancora una volta, Giovannone, il “sotto’o’o” che aveva ingallato la povera Mena, figlia del Mascetti, in posizione propizia perché “sparecchiavo”: “’Un ho capito ‘n cazzo!”. Ndemm, Paolona, su, giochiamo a bocce ferme: o quelle frasi deliranti le hai dette, e allora statti zitta, o se l’è inventata Vanity Fair e allora schiacciale con una querelona. Perché non è possibile.

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Ma siamo nell’epoca del dire e disdire, tutto rigorosamente combinato, come le rose distrutte dal Blanco: tu dici questa cosa, famo er botto, poi se mai smentisci, senza tirarci in ballo, tanto chi se ne frega. Eh, no: qui qualcuno ha detto stronzate di una gravità abbastanza pesante, o è la divina pallavolista, evoluta in pallonara, o è la rivista gossippara e modaiola. Tertium non datur. Bella figura, comunque sia.

Paola però non ha ancora finito, adesso ce l’ha con Salvini che potrebbe pure, beato lui, dedicarsi ad altro: “Secondo me non c’è bisogno di una risposta e sappiamo tutti perché”. Also sprach Egonu, cioè la mia verità è l’unica, “è un teorema” come diceva Donatone di Vacanze di Natale. Porto San Giorgio – Sanremo, a proposito, col treno dieci ore, cinquantacinque minuti e trentotto secondi, Annibale cogli elefanti is nothing. Ma lasciamo perdere, torniamo a bomba Egonu, anche sociologa delle etnie comparate che parla con autorità di scienza, modello virologa, ovvero se non l’assecondi sei naturaliter razzista, se le dai ragione è la prova che sei razzista; e se semplicemente te ne sbatti, oltre che razzista sei qualunquista, dal che discende borghese! Fascista! Insomma Egonu ha sempre ragione!

Per approfondire:

“L’Italia è un paese razzista? Sì, ma non vuol dire che tutti sono cattivi, ignoranti”. Bontà sua. Quelli del PD, per mero esempio, si salvano. “Non voglio fare la vittima [noooooo, ndr], ma solamente dire come stanno le cose. È un paese razzista che però sta migliorando”. Per esempio invitandola in Riviera, dietro sostanzioso cachet: penitentiagite, tirate fuori il cilicio, e giù a fustigarsi le schiene: stasera capiremo tutto e cadremo, se non da cavallo, almeno dal letto, visto che l’epifania è attesa a notte fonda. “Nel monologo mi racconto, quindi ci sarà una parte dedicata al razzismo”. E te pareva. Tutti si raccontano addosso qui.

Solo che questa ha 24 anni, poteva anche aspettare un attimino: Muhammad Ali, che era Ali, per autobiografarsi aspettò i 35. E forse la sua di vita era un filo più ricca, più drammatica, più condizionata da un razzismo autentico, combattuto senz’altro con eccessi, con malizie, con ingenuità, con strumentalizzazioni (dalla Nation of Islam), ma pagando prezzi immensi. Questi più che pagare incassano e a 20 anni vengono a menarcela tirando sempre fuori il repertorio da asilo Mariuccia, la maestrina suprematista bianca, il barista carogna col caffè freddo. L’Italia “migliorerà” quando imparerà a non cascare più nelle provocazioni a gettone di certe esaltatelle. Pare che, finita la conferenza stampa in cui Egonu, vedi un po’, ha parlato di Egonu, Egonu si sia allontanata incazzatissima: cercava Chiara Ferragni e Chiara di Paola e Chiara, voleva menarle.

Max Del Papa, 9 febbraio 2023