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Paola Egonu, Sinner e Mancini: top e flop dello sport 2023

Il 2023 sta per chiudersi e non può esserci occasione migliore per fare un bilancio di questo anno di sport a tinte azzurre, ripercorrendone alcuni passaggi chiave e soprattutto celebrando quelle imprese che resteranno a lungo impresse nella nostra memoria.

Ci sembra doveroso partire da quello che a tutti gli effetti possiamo considerare l’evento copertina del 2023, ovvero il trionfo azzurro in Coppa Davis, il secondo della nostra storia. Inseguivamo questo trofeo da ben 47 anni e ci era già sfuggito troppe volte; i nostri ragazzi, a Malaga, ci hanno regalato una settimana indimenticabile, ricca di emozioni e colpi di scena, fino all’apoteosi della vittoria in finale sull’Australia.

Trascinatore azzurro un fantastico Jannik Sinner; il fuoriclasse altoatesino, protagonista di una stagione magica in cui ha conquistato il suo primo Master 1000 in carriera (a Toronto) e raggiunto il n. 4 della classifica ATP (suo best ranking di sempre) ci ha letteralmente preso per mano nei momenti decisivi e con le sue prodezze e la sua leadership ci ha consegnato la prestigiosa Insalatiera.
Considerando che Jannik ha soltanto 22 anni, la sensazione è che il ragazzo di Sesto Pusteria, oltre a togliersi grandi soddisfazioni a livello personale (obiettivo 1° Slam ed avvicinamento al n.1 della classifica ATP) ci farà divertire non poco anche con la maglia azzurra negli anni a venire.

Citazione d’obbligo per la Ducati con Pecco Bagnaia che ha conquistato il suo secondo titolo piloti consecutivo in MotoGP; la Rossa di Borgo Panigale ha dimostrato una volta di più di essere la moto da battere nella classe regina ed il duello serrato tra Pecco e Martin ha appassionato tifosi e addetti ai lavori in una stagione pazzesca, decisa nell’atto conclusivo di Valencia. Per Bagnaia la soddisfazione di avere bissato il titolo della stagione precedente, impresa che da quando esiste la MotoGP era riuscita solamente a due mostri sacri come Valentino Rossi e Marc Marquez. E se pensiamo che il prossimo anno proprio Marc Marquez salirà sulla Desmosedici per provare a riconquistare quell’iride che gli manca dal 2019, ci sono tutti i presupposti per un 2024 infuocato con la Rossa di Borgo Panigale ancora protagonista ed i suoi piloti (Bagnaia, Marquez e Martin su tutti) a battagliare per il mondiale.

Nell’attesa che anche la Ferrari torni sui livelli che le competono dopo l’ennesima stagione avara di soddisfazioni, godiamoci questa Ducati stellare.

Passando dalle piste in asfalto a quelle innevate, non possiamo non ricordare le ragazze della nostra valanga rosa che grandi soddisfazioni ci hanno regalato ai Campionati Mondiali di Sci Alpino di Courchevel/Méribel.
Marta Bassino ha conquistato la medaglia d’oro in Supergigante mentre Federica Brignone ha colto l’argento in Gigante (dietro sua maestà Mikaela Shiffrin) e l’oro in Combinata.
Nonostante sia uscita dal mondiale francese senza nessuna medaglia, va sottolineata la grande stagione di Sofia Goggia che ha conquistato la sua quarta Coppa del Mondo di Discesa Libera in carriera, confermandosi come la migliore interprete delle discipline veloci dell’intero Circo Bianco.
E da italiani il continuo botta e risposta tra Goggia e Brignone che a suon di vittorie si stanno contendendo lo scettro di sciatrice italiana più vincente di sempre non può che appassionarci ed inorgoglirci.

I Campionati del Mondo di Atletica Leggera di Budapest ci hanno regalato un Gianmarco Tamberi in grande spolvero; Gimbo, campione olimpico in carica, ha conquistato una fantastica medaglia d’oro nel salto in alto, la sua prima iridata, festeggiata con tanto di tuffo nella vasca dei 3.000 siepi. Da sogno anche la medaglia d’argento conquistata dalla staffetta 4×100 maschile che si è arresa in finale soltanto agli Stati Uniti.

Dei Mondiali di Nuoto a Fukuoka non possiamo non ricordare le 2 medaglie d’oro della spedizione azzurra, conquistate rispettivamente da Ceccon (50 metri farfalla maschili) e dalla staffetta 4×1500 mista in acque libere.

Qualche rimpianto invece per l’Italia del volley agli Europei; gli azzurri guidati da De Giorgi, protagonisti di un grande torneo ed ottime prestazioni (una su tutte la vittoria sulla Francia in semifinale, schiantata per 3-0) si sono inceppati sul più bello, sconfitti nella finale di Roma dalla Polonia con un secco 3-0. Proprio i polacchi hanno “vendicato” l’epilogo del mondiale dell’anno precedente in cui gli azzurri li avevano battuti a domicilio nell’atto conclusivo della rassegna iridata.

Decisamente peggio è andata alle azzurre; nell’Europeo che sanciva il ritorno di Paola Egonu in nazionale, le ragazze di Mazzanti si sono arrese in semifinale alla Turchia (laureatasi poi campione d’Europa), perdendo anche la finalina per il 3° posto (battute dalle olandesi) e chiudendo così il torneo ai margini del podio.

Nel Mondiale asiatico di basket, i ragazzi di Pozzecco hanno visto infrangersi i propri sogni di gloria nei quarti, incappando in una sonora sconfitta contro gli Stati Uniti del mancato azzurro Banchero. Un’Italia paradossalmente non agevolata dalla vittoria del proprio girone che ha portato all’incrocio con il Team USA, un po’ a sorpresa secondo nel suo raggruppamento; e pensare che la Serbia, battuta dagli azzurri nella fase a gironi, è arrivata fino all’ultimo atto della competizione arrendendosi in finale alla Germania.

Discorso a parte merita l’Italia del calcio che in un 2023 a dir poco travagliato aveva il dovere di “riprendersi” dopo aver clamorosamente mancato la qualificazione (la seconda consecutiva) al Mondiale in Qatar. Un anno inaugurato con la sconfitta all’esordio nelle qualificazioni ad Euro 2024 contro l’Inghilterra e proseguito con gli azzurri battuti dalla Spagna nella semifinale di Nations League (Italia che poi ha chiuso al 3° posto). Nel caldo torrido di agosto si è poi consumato un vero e proprio terremoto con le dimissioni di Mancini ed annesse inevitabili polemiche.

La scelta del nuovo CT azzurro è ricaduta su Luciano Spalletti, fresco di scudetto con il Napoli, che ha dovuto “interrompere” anzitempo il proprio anno sabbatico; il tecnico di Certaldo, chiamato a gestire una situazione piuttosto delicata, è stato bravissimo nel centrare una qualificazione agli Europei divenuta maledettamente complicata. Europei in cui ci presenteremo da campioni in carica e dove, nonostante un girone di ferro con Spagna, Croazia e Albania, cercheremo di difendere con le unghie e con i denti il titolo conquistato nel 2021 nella magica finale di Wembley.

Enrico Paci, 26 dicembre 2023

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