Esteri

Paradosso pro-Pal: minacciano Biden su Israele. Voteranno Trump?

Il membro del Congresso, Rashida Tlaib, della sinistra democratica, avverte il presidente: “Pagherai il sostegno a Netanyahu”

Netanyahu Biden Gaza © pawel.gau tramite Canva.com

Le nuove notizie dei dilettanti allo sbaraglio scappati di casa sorprendono ogni giorno di più, rullo di tamburi, mi stò riferendo a Rashida Tlaib. Sì, Rashida, quella che ha giurato la fedeltà alla costituzione americana su una traduzione in inglese del Corano e vestita, almeno così riportano le cronache, con un abito tradizionale palestinese. Quale possa essere un abito tradizionale palestinese, eppure vivo proprio in questa regione, è per me una vera novità.

In ogni caso il membro della Camera dei rappresentanti per lo Stato del Michigan e prima donna di religione islamica ad essere eletta al Congresso statunitense, sì, proprio lei, quella che si fa sempre fotografare con la Kefiah intorno al collo, in una sua dichiarazione ha addirittura preso di mira il Presidente in carica che, per inciso, è quanto di meglio ha saputo offrire il suo partito quattro anni fa: “Biden pagherà alle elezioni per aver protetto Netanyahu, l’assassino di massa.”

Indubbiamente questa sua dichiarazione, insieme alle altre che citerò di seguito, ha mandato più di qualcuno in confusione.
Ma andiamo con ordine.

La rappresentante dell’estrema sinistra nel Partito Democratico in uno dei suoi momenti di massima euforia ha avvertito, ma possiamo sicuramente dire minacciato, che gli americani filo-palestinesi faranno pagare all’amministrazione Biden e ai parlamentari del Congresso il loro sostegno a Israele nelle prossime elezioni. “È vergognoso che l’amministrazione Biden e i miei colleghi al Congresso continuino a condannare gli studenti filo-palestinesi nei campus per aver manifestato per salvare vite umane indipendentemente dalla loro fede o etnia. È un atto codardo. Ma non dimenticheremo a novembre, vero?”. Queste sono state le dichiarazioni che la Tlaib ha rilasciato durante un discorso alla Conferenza popolare per la Palestina a Detroit, in Michigan.

Una vera chiamata alle armi delle truppe cammellate contro il suo stesso partito, ma non è tutto. Alla conferenza hanno partecipato anche dei relatori identificati con il Fronte popolare per la liberazione della Palestina, organizzazione che secondo il governo degli Stati Uniti, non serve ricordarlo ma repetita iuvant, è un’organizzazione terroristica. I membri del panel sono stati ascoltati mentre esprimevano sostegno al terrorismo e ad altri atti di “resistenza” violenta contro Israele, compreso l’attacco di Hamas del 7 ottobre, durante il quale furono assassinati circa 1.200 israeliani e 252 presi in ostaggio. Ma questo non ci sorprende, in fondo una cosa del genere è successa anche all’interno dell’Università di Torino e non abbiamo visto scudi alzati o vesti stracciate.

Torniamo però a Rashida Tlaib che ha concluso la kermesse con una dichiarazione da vera pasionaria: “Presidente Biden, spero che ci ascolti forte e chiaro. Attaccare l’autorità della Corte penale internazionale e interferire con il processo legale non è altro che un tentativo di impedire che il pazzo assassino di massa Netanyahu e i funzionari israeliani siano ritenuti responsabili dei loro crimini contro l’umanità”.

Questa breve cronaca di un evento fatto in casa, Detroit è in Michigan e Rashida Tlaib rappresenta proprio questo Stato alla Camera dei rappresentanti a Washington, fa sorgere un interrogativo davvero importante: se Biden pagherà alle elezioni per aver protetto Netanyahu, l’assassino di massa, e i colleghi al Congresso continueranno a condannare gli studenti filo-palestinesi nei campus per aver manifestato per salvare vite umane indipendentemente dalla loro fede o etnia perché è un atto codardo, i rappresentanti dell’estrema sinistra nel Partito Democratico e gli americani filo-palestinesi come faranno pagare all’amministrazione Biden e ai parlamentari del Congresso il loro sostegno a Israele nelle prossime elezioni?

Voteranno per Trump e per il Partito Repubblicano? Ai posteri l’ardua sentenza.

Michael Sfaradi, 28 maggio 2024

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