Per essere presa sul serio la democrazia liberale, dal momento che le teste si debbono contare ma non si possono eliminare, è tenuta a occuparsi, in qualche modo, degli interessi di tutti, sia di quanti votano con la pancia sia di quanti pensano di votare con il cervello. Di qui l’importanza di una classe politica responsabile e in grado di affrontare le grandi sfide della storia ossia di elaborare una strategia complessa, capace di tenere in equilibrio il passato e l’avvenire, il mondo che tramonta e quello che albeggia.
Qualche secolo fa si parlava della ‘grande politica’ e questa certo non è farina del mulino intellettuale di chi, dal suo laboratorio, contempla lo spettacolo del mondo.
Lo studioso, però, può mettere in guardia dall’ideologia ovvero dalla falsa coscienza degli attori politici che pretendono di venir legittimati non per quello che fanno ma per quello che rappresentano e che propinano al demos un racconto che li vede cavalieri dell’ideale in lotta contro i draghi del populismo, del nazionalismo, del sovranismo.
Dino Cofrancesco, Il Dubbio 8 novembre 2020