Sui giornali di oggi c’è questa storia favolosa dei tagli della sanità e dell’appello dei geni. Meloni ricorda una cosa molto banale, cioè che i fondi sanitari sono a 134 miliardi di euro e quindi siamo a livelli pre-Covid, quando erano 115. Paradossalmente, quindi i miliardi sono aumentati, anche se in rapporto alla produzione nazionale sono sempre quelli perché aumenta il PIL, aumentano anche in termini assoluti i soldi.
Il pezzo definitivo, lo scrive Angelo Allegri sul Giornale che fa un bel toc toc a tutti i rincoglioniti. Sono tutti bravi, soprattutto i medici che lavorano negli ospedali privati, a dire “ah diamo più soldi alla sanità”. A proposito, il Nobel Giorgio Parisi dimostra ancora una volta che quando Cipolla diceva che la quantità di cretini è indipendente dalla classe sociale a cui si appartiene aveva pienamente ragione. È del tutto evidente che Parisi ha un cervello straordinario dal punto di vista fisico, meno nel comprendere le questioni di noi esseri umani normali.
Parisi dice: “Ma che volete che sia, mancano 30 miliardi. Bisognarebbe un po’ aumentare le tasse”. Ottima idea Parisi, aumentare un po’ le tasse. Non ci aveva mai pensato nessuno. Il punto fondamentale è però quello che fa notare Allegri: guardate che questi truccano i numeri. Dicono che Meloni ha ridotto le spese sanitarie guardando il Nadef, che è l’aggiornamento del documento economico finanziario, ma andando a vedere la finanziaria fatta dalla Meloni, i soldi destinati alla sanità sono gli stessi del 2019. Non ha fatto nessun taglio alla sanità quindi.
Ma sentite cosa poi riesce a dire sempre Parisi: “La crisi della sanità è legata al cambiamento climatico“. Perché? “Perché le temperature in crescita fanno male agli anziani e poi le pandemie sono legate all’effetto clima”. Parisi probabilmente si dimentica una cosa che gli ha fatto notare Allegri, che non mi risulta abbia preso il Nobel, ma che è una persona seria: negli ultimi vent’anni gli over 65 sono aumentati in Italia di 2,5 milioni. Non diciamo panzane caro Parisi, il problema non è il riscaldamento climatico. Anche un bambino piccolo che non ha preso il Nobel sa che una società più vecchia ha maggiori problemi di salute. Certo che c’è bisogno di avere investimenti migliori sulla sanità, ma non dipendono dal riscaldamento climatico.