Società

Guerra in Medio Oriente

“Parlo perché ho paura”. Il commovente discorso contro i cortei pro-Hamas

Il j’accuse di un professore della Columbia Business School contro i “codardi” che non prendono posizione

Discorso università

Voglio che ogni genitore che manda i propri figli alla New York University, ad Harvard, a Stanford, a Berkeley sappia una cosa: noi non possiamo proteggere vostro figlio dalle organizzazioni studentesche pro-terrorismo perché il presidente dell’Università di Harvard, il presidente di Stanford ed il presidente di Berkeley non si esprimeranno contro le organizzazioni studentesche pro-terrorismo.

Mi chiamo Shai Davidai. Sono un professore alla Columbia Business School. Sono israeliano, ma prima di tutto sono un padre. Ho due bellissimi figli e vi sto parlando da padre. Sabato scorso, 14 cittadini americani sono stati rapiti a Gaza insieme ad altri 200 israeliani, francesi, tedeschi, e di altre nazionalità, e nessuno dei presidenti delle università in tutto il Paese è disposto a prendere una posizione. Questo è quello che fanno i codardi, e li dirò ora: Presidente Minouche Shafik dell’Università di Columbia, sei un codardo. Perché se il Presidente Biden può salire e dire “no, questo è inaccettabile, tutto questo è inumano. Non c’è alcuna giustificazione per il terrorismo. Non c’è scusa”. E se Eric Adams, il sindaco di New York City, è in grado di dire: “Questo non è Ok. Questo è qualcosa che mostra che Hamas deve essere smantellato e distrutto immediatamente”. Allora dov’è lei?

Al Centro per la Vita Ebraica sono dovuti andare in lockdown. Non a Gaza, non a Tel Aviv, qui a New York City, a causa di questo silenzio, di questa codardia. La settimana scorsa, avevamo migliaia di studenti che cantavano canzoni pro-terrorismo che vengono cantate adesso in Iraq, in Libia, in Yemen, in Afghanistan. Le cantavano non a Gaza, non in Afghanistan, ma qui a New York City. Festeggiavano lo stupro di ragazze adolescenti in un festival musicale in nome della resistenza.

Non importa se sei ebreo o cristiano o musulmano o hindu o buddista o ateo come me. Lo stupro non è mai Ok. Non è un atto di resistenza, non è un atto di vendetta. Lo stupro non è mai Ok. Rapire neonati di nove mesi non è mai Ok. Uccidere nonne di 89 anni che hanno l’Alzheimer e non sanno cosa sta succedendo, spararle in testa, giustiziarla. Non è mai, mai, mai Ok.

Se la mia meravigliosa figlia di due anni avesse ora 18 anni, io non le manderei mai, mai, alla Columbia. Non perché non sia un’ottima istituzione. È un’istituzione fantastica. Ma perché so che non sarebbe protetta lì. Perché il presidente dell’Università consente a militanti pro-terroristi di marciare nel campus. Non permetteremmo mai, mai, al KKK di marciare nel nostro campus. Non permetteremmo mai una manifestazione pro-ISIS nel nostro campus. Potete immaginare nella città che ha dovuto sopportare l’11 settembre? Potete immaginare? Ma qui abbiamo organizzazioni studentesche pro-terrorismo.

Vorrei che tutti voi domani mattina chiamaste il college di vostro figlio, all’università di vostro figlio e gli poneste una semplice domanda: proteggerete mio figlio? E se vostro figlio non è ancora all’Università, ma voi siete un genitore preoccupato, voglio che chiamiate il vostro senatore, il vostro rappresentante al Congresso, il vostro governatore, il vostro sindaco, e voglio che gli chiediate: “Le Università nella mia città, nel mio Stato, che sono finanziate con i soldi dei contribuenti, ospitano organizzazioni studentesche pro-terrorismo?”.

Alcuni mi hanno chiesto negli ultimi giorni: “Non hai paura di parlare? Stai mettendo in gioco il tuo lavoro”. Avete capito tutti male. Non ho paura di parlare, sto parlando perché ho paura. Sono entrato nel mio stesso campus, il posto che mi dà lavoro e dovrebbe tenermi al sicuro, e tremavo. Immaginate di non poter andare al vostro lavoro perché il vostro capo non valorizza la vostra vita, perché il vostro capo sostiene le organizzazioni pro-terrorismo.

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