Commenti all'articolo Parmalat e quella lezione al Paese

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Silvano Cavallero
Silvano Cavallero
27 Gennaio 2019, 12:53 12:53

Egr. dott. Porro, buongiorno
Come al solito, anche in questo articolo, lei tocca uno dei problemi fondamentali
di questo paese.
Sono un ex imprenditore. Negli ultimi 20 anni l’Italia è diventata un cimitero di aziende chiuse. Molte di quelle ancora aperte sono state, e verranno ancora,vendute agli stranieri.
Purtroppo le aziende chiuse non sono appariscenti, come lo erano le macerie della Germania dopo la seconda guerra mondiale. Questo è il primo problema per un paese impoverito dalla ipocrisia dominante. L’altro grande problema e che tutti coloro che hanno contribuito a distruggere il tessuto industriale italiano non hanno nessun interesse a chiedersi “perché è successo”? Dove abbiamo sbagliato?
La crescita della disoccupazione è la conseguenza della chiusura di centinaia di migliaia di aziende, ma tra tutti quelli che gridano ” vogliamo creare posti di lavoro” non sento nessuno che si fa la domanda fondamentale “COME ABBIAMO FATTO A DISTRUGGERE TANTI POSTI DI LAVORO?”
Credo che solo giornalisti come lei possano avere il coraggio di porre questa domanda ai vari attori colpevoli DI MOLTEPLICI REATI CONTRO I LAVORATORIVERI.
Saluti e auguri per le sue battaglie quotidiane.

Valter
Valter
27 Gennaio 2019, 12:31 12:31

Sarà mica che i nostri imprenditori hanno il vizietto di De Benedetti che più che acquistare a valori di mercato preferiva che le imprese gliele cedesse per un tozzo di pane il suo sodale politico Prodi presidente dell’Iri ? E se invece sono di quelli che rischiano seguendo le regole del mercato finiscono a processo (v. Berlusconi e altri per la vicenda SME)? Insomma una cultura d’impresa distorta da decenni di clientelismo e dalla sempre incombente minaccia della “Santa” inquisizione della nostra magistratura (v. ILVA). E chi vo’ rischia’ na mossa !
P.S. Per gli ingenui (?) che vedono in Wikipedia il vangelo provate a leggervi quanto riporta sulla vicenda SME: De Benedetti ne esce come una sorta di cavaliere immacolato che per SME fece un’offerta congrua, una specie di capitano coraggioso. Provate poi a leggere quanto a settembre 2018 ha scritto D’Agostino su Dagospia. Magari gli ingenui scenderanno dal pero di Wikipedia.

Davide
Davide
27 Gennaio 2019, 12:25 12:25

Questa potremmo dire che è una delle differenze tra capitalismo e comunismo. Se si fosse scelta la soluzione di vendere Parmalat allo stato oggi non saremmo qui a lamentarci dei posti di lavoro e delle aziende fallite o emigrare.