Di fronte a violazioni così gravi ed evidenti dello stato di diritto, come quelle introdotte e avallate dalle stesse istituzioni mediante il green pass, è il popolo che deve farsi garante della Costituzione e rendersi parte attiva per ripristinare i principi di uguaglianza e di parità tra cittadini su cui si fonda la nostra civiltà giuridica. È quindi giunto il momento di proporre il referendum popolare abrogativo delle disposizioni legislative in materia di green pass, allo scopo di porre fine a un subdolo strumento di discriminazione che mira a creare fazioni e schieramenti, a instillare l’odio sociale, a distruggere le fondamenta stessa della Costituzione repubblicana.
Una società governata dai medici
Dopo quasi due anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria, i cittadini sono stremati e forse in molti ormai credono di vivere in uno scenario da fantascienza come descritto nel libro Trentasette centigradi, un racconto del 1963 citato da Nicola Porro nella sua Zuppa, dove si instaura una ‘esculapiocrazia’, cioè una società governata dai medici e dalla medicina che detta le regole del buon vivere quotidiano attraverso la corporazione C.M.G., Convenzione Medica Generale che impone prudenza, precauzione e prevenzione e dove il cittadino subisce regole, controlli, multe salatissime e si trova in una situazione bloccata, dominata dall’istituzione. Ovviamente la menzione del libro di fantasia è solo un’iperbole.
Oggi però il “lasciapassare” è una realtà ed milioni di cittadini che provano ad esporre il proprio dissenso non possono e non devono essere ignorati. I promotori del referendum abrogativo delle disposizioni legislative in materia di green pass, sono liberi cittadini che hanno deciso pacificamente di utilizzare questo strumento per manifestare le proprie opinioni e visioni del mondo.
Carlo Toto, 19 settembre 2021